Camplone capro espiatorio di tutti i mali?
Scritto da Redazione il 27/12/2014
(ASI) – Vigilia a dir poco infuocata quella che aspetta i grifoni per quanto attiene il match domenicale al cospetto del Cittadella. Un gara da dentro o fuori che farà da epilogo al 2014 e che sancirá la fine del girone di andata del torneo cadetto edizione 2014-2015. Dopo nove anni di lunga e travagliata astinenza, la premiata ditta Santopadre-Goretti-Camplone ha fatto si che l’incubo delle discese in terza,quarta nonché quinta serie nazionale si dematerializzasse nell’apoteosi dello scorso 4 Maggio, data in cui la piazza perugina incensó come nuovo profeta calcistico perugino il buon tecnico abruzzese Andrea Camplone. Personaggio non molto avvezzo alle querelle mediatiche, sovente sornione ma grande lavoratore e uomo di campo, insegnante sontuoso di calcio ed esteta dello sport piú bello del mondo. Aspetto “edonistico” che ha collimato perfettamente con risultati eccelsi dal punto di vista numerico e statistico dal suo avvento dalle parti di Pian di Massiano, con 137 punti conseguiti in 72 partite (esclusi play off e supercoppe varie) frutto di 38 affermazioni, 23 pareggi e soltanto 11 sconfitte. Il paradosso?? Presto spiegato. Margine di errore per l’allenatore: zero. Cavalcata da urlo nella prima stagione in lega pro (14 vittorie, 3 pari e 2 sconfitte) confutata dal clamoroso play off perso ai danni del Pisa della bestia nera Dino Pagliari. Risultato: la piazza vuole la testa di Camplone ed il Pres lo manda a casa. Onore e merito al nostro Presidente che lo richiama prima dell’inizio dello scorso campionato e scelta che si rivela vincente. Serie B e primato nonostante il quinto monte ingaggi del girone. Alias: la società ed il tecnico dimostrano come si può fare calcio ed ottenere successi a prescindere dal budget economico. Connubio che diventa insci dibile. Partenza razzo in serie B, 14 punti nelle prime sei gare. Poi la flessione. Una sola vittoria nelle ultime 14 gare completata da una serie interminabile di pareggi (9) e 4 econfitte al passivo. Il disastro di Carpi ha riaccesso fuochi ed acuito i dolori, proprio come nei play off del Giugno 2013. Ora…quali le velleità di questo Perugia nel campionato di serie B? Quali obiettivi sono realmente nella testa dell’entourage societario perugino? Camplone “lascia” (perché questo sembra ormai essere l’epilogo) a meno cinque dalla serie A diretta ed a piú cinque dai play out..troppo poco? Troppo poco per una rosa ridotta ai minimi termini e con poco margine per spostarsi da un assetto tattico all’altro? Troppi pochi 19 gol per una squadra che non ha attaccanti veri in rosa? Troppo poco il grnde calcio visto a Perugia culminato con la gara meravigliosa e sfortunatissima col Pescara? Troppo, invece, il disatro di Carpi? Forse…grandi responsabilità per l’allenatore che ha schierato una formazione più che contestabile, il tutto acuito indissolubilmente da un atteggiamento impalpabile in campo e la perdita di quell’animus pugnandi, organizzazione di gioco ed intensità palesati soli 4 giorni prima. Meditiamo, dormiamoci su. Propriamente certi che con la “testa” di Andrea tutto cambi? Il calcio insegna che la pazienza, l’unità d’intenti e la credenza ferma nei progetti possono sovente fare la differenza. Alias: spingiamo il mister ed i suoi prodi verso un altra impresa domani al Curi. Cosicché i vari Cosmi, Calori e compagnia bella possano comodamente riaccasarsi sul divano. Pardon…ognuno di noi ha le proprie debolezze. Giornalisticamente e deontologicamente parlando: Forza Grifo e forza Andrea Camplone!
Simone Angelini – Tifogrifo WebradioTv Perugia
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