Brescia-Perugia 1-1. Grifoni, risultato importante, prestazione con luci e ombre.
Scritto da Redazione il 24/08/2018Un punto importante, una prestazione da rivedere. Il Perugia esce da Brescia evitando a Nesta di proseguire nella serie di sconfitte in gare ufficiali (tre su tre, finora, comprese quelle della scorsa stagione) ma affidandogli un intenso, anche se preventivato, programma di lavoro per analizzare e mettere a punto i tanti aspetti che ancora non quadrano. Cosa, peraltro, inevitabile a questo punto di una stagione caratterizzata da un radicale rinnovamento della rosa. Consapevole di questo, per limitare i danni contro una squadra che ha molti bei nomi, fin dall’inizio Nesta ha molto insistito nel chiedere ai suoi compattezza, vicinanza tra i reparti e attenzione. Le prime due cose ci son state, la terza no. Così, il Brescia, anche se più manovriero e più avanti nell’amalgama di squadra, ha avuto le sue occasioni solo su errori in impostazione della retroguardia perugina (Ngawa si è distinto nel minifestival delle leggerezze difensive). Il Perugia ha giocato sulle ripartenze e Han, nel primo tempo, ha avuto un paio di volte situazioni favorevoli, ma il coreano è mancato nel guizzo, anche perché da solo tra i marcantoni della difesa bresciana. Ecco, il Perugia è mancato nella parte finale dell’azione, perché Han e Vido sono due punte che tendono a rientrare e, quindi, andavano supportati di più dagli inserimenti dei centrocampisti, che sono mancati soprattutto in ragione del pressing del Brescia in mezzo al campo. Bianco, Moscati e Verre, anche perché sugli esterni il Perugia non spingeva, hanno dovuto dedicarsi più alla fase difensiva e il fraseggio in impostazione ne ha risentito negativamente. Nella ripresa, l’inizio del Perugia è stato all’insegna dell’inconsistenza e degli errori. Poi la partita è svoltata per l’espulsione (ingenua) di Gastaldello, pizzicato dall’arbitro Pezzuto (prestazione precisa e di personalità) a dare una manata a Vido. Le sostituzioni operate da Nesta (Mustacchio per Mazzocchi, Melchiorri per Han, Kingsley per Bianco) sono state azzeccate, anche se il Perugia non ha saputo sfruttare a dovere la superiorità numerica. Melchiorri ha consentito una maggior profondità e Mustacchio ha vivacizzato la fascia, consentendo almeno in parte alla manovra del Perugia di allargarsi e di aggirare il pressing e la chiusura a riccio dei lombardi. Il risultato, nonostante il Brescia abbia fato complessivamente meglio, è sostanzialmente giusto, perché la partita ê stata decisa dagli episodi. Il vantaggio bresciano è arrivato su un lampo delle rondinelle e una disattenzione della difesa perugina (diagonale sbagliata). Difesa da cui sono arrivate altre note negative, anzitutto per i tanti errori tecnici in impostazione, peraltro inevitabili, in una certa misura, per l’impostazione del gioco di Nesta, che vuole che l’azione parta sempre da dietro. E, poi, dietro c’è stato l’equivoco Felicioli/Falasco, scambiati di ruolo più volte e spesso in confusione. Il rientro di Gyomber darà comunque una grossa mano al reparto nel migliorare l’assetto. Il lavoro del tecnico per limare i difetti palesatisi a Brescia sarà impegnativo, e includerà anche lo studio della possibilità di impiegare altri moduli. Per esempio, quello con le tre punte davanti, magari da impiegare a partita in corso. Né Han, né Melchiorri, né Vido (ottima e di personalità la sua prova: ha causato l’espulsione, ha procurato e segnato il rigore) sono attaccanti d’area e questo sembra essere un punto interrogativo da chiarire nella rosa del Perugia. Allora, il loro impiego simultaneo o, comunque, soluzioni tattiche atte a valorizzare una maggiore profondità del gioco biancorosso, potrebbero aiutare Nesta ad aggirare il limite. Il risultato del Rigamonti aiuterà Nesta e i suoi giocatori a lavorare meglio, e anche per questo è prezioso.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia