Bisoli : ” A Latina andiamo a prenderci la vittoria”
Scritto da Erika Cesari il 17/10/2015Bisoli “ abbiamo dato continuità di risultato, adesso ci aspettiamo questa benedetta vittoria che domani cercheremo di andare a prendere”
Alla vigilia di Latina Perugia il tecnico biancorosso Pierpaolo Bisoli ai microfoni della sala stampa del Curi ha risposto alle domande dei giornalisti sulla probabile formazione che andrà in campo domani per l’8^ giornata di campionato.
Subito le condizioni di Alhassan e Zapata, “saranno dei venti però dovrò valutare se farli partire dall’inizio oppure no – poi ha aggiunto – abbiamo recuperato Spinazzola che ha fatto finalmente tre allenamenti consecutivi, quindi è disponibile per la partita di domani, rimane a casa rispetto alle altre volte Boscolo e Proietti che andranno con la primavera e poi sono quelli di domenica”. Riguardo invece il lavoro settimanale in vista di domani ha spiegato di aver soprattutto lavorato sulla fase offensiva per dare maggiore tranquillità agli attaccanti. Per quanto riguarda Ardemagni “ha fatto solo un allenamento – ha detto – ieri in parte oggi l’ha fatto tutto, è della partita”, per quanto riguarda Parigini invece ha detto “ la Nazionale gli ha ridato un entusiasmo che forse qui non respirava e quindi lui è venuto qua con molta brillantezza e gioia, perché quando fai un gol importante in under 21 ti crea importanza ti crea convinzione dei propri mezzi, domani sicuramente Parigini partirà titolare – ma ha spiegato – sicuramente non è al cento per cento, però molte volte l’entusiasmo può sopperire molte cose”.
Riguardo le prospettive per la gara di domani ha detto “il Latina è la classica squadra forte di Serie B, non ha un giovane dentro, ha tutti giocatori che hanno minimo cinque sei campionati di Serie B, o addirittura qualcuno di Serie A – poi ha aggiunto – noi abbiamo dato continuità di risultato, adesso ci aspettiamo questa benedetta vittoria che domani cercheremo di andare a prendere”, riguardo Iuliano ha detto “non l’ho mai affrontato da allenatore, ma l’ho affrontato quella volta lì – riferendosi alla partita Perugia Juventus del 14 maggio 2000, finita 1 a 0 con gol di Calori – dove il Perugia disputò una partita onesta, tutti veniamo ricordati per quella partita e io sono molto orgoglioso di essere ricordato in quella partita perché ho onorato lo sport, ho onorato una prestazione in campo, ho fatto quello che il mio mestiere mi chiede di fare, dare il cento per cento per la mia società, poi se abbiamo vinto e una squadra ha perso, poteva esserci anche una che poteva retrocedere, per noi non era importante quello ma era rispettare il proprio lavoro, la dignità i tifosi”. Poi tornando a parlare della condizione della squadra dopo la scorsa partita ha detto “la partita che abbiamo fatto in settimana ha dimostrato che, è vero che giocavi contro una promozione, però arrivare davanti alla porta, o la promozione o la Serie B, la porta è sempre sette metri e trenta, quindi aver fatto che gli attaccanti e centrocampisti abbiano fatto gol, mi ha reso felice – ed ha aggiunto – anche qui abbiamo recepito, forse loro inconsciamente si sono sbloccati, io ero preoccupato a Pescara perché non era la mia squadra, le mie squadre non prendono tiri in porta, il nostro portiere ha fatto una parata determinante su sette partite, noi abbiamo trovato tutti portieri determinanti, quindi vuol dire che creiamo”.
Riguardo il cambio di Lanzafame di domenica scorsa ha detto “secondo me Lanzafame era in un momento di agitazione, ha rischiato di essere espulso dopo un fallo arancione, immediatamente dopo ha fatto un fallo di frustrazione, per fortuna li vicino c’era anche Rizzo quindi non si sa bene chi l’ha fatto, in quel momento li mi sono impaurito e ho fatto alzare due giocatori e ho detto, prima di perdere un giocatore meglio dare, non una bocciatura, ma dare una salvaguardia alla squadra e togliere un giocatore, poi ho guardato l’ orologio e mancavano esattamente nove minuti e gli ho detto ti prego di non andare in contrasto al giocatore, poi vado dentro allo spogliatoio e ho visto la squadra con una patina davanti agli occhi, così ho detto cerco di dare una chiave alla partita forzo la partita e al posto di un centrocampista offensivo metto dentro un attaccante e cercare di creargli problemi nell’uno contro uno con Drolè, era un modulo un po’ sbilanciato a destra dicendo a destra abbiamo Drolè che gioca contro il terzino, due punte quasi piatte e Zapata che fa il tre quarti, è successo che il tempo che abbiamo creato questa situazione è durata poco, perché Ardemagni mi si è fatto male dopo dieci minuti”.
Per quanto attiene Zebli ha escluso la possibilità di partire dall’inizio, perché non ha i novanta minuti nelle gambe.
Erika Cesari – TifoGrifo Web Radio Tv Perugia