Benevento-Perugia 1-0. Orrore di Gnahoré, i grifoni buttano via la partita.
Scritto da Redazione il 27/05/2017
Partite come questa, equilibrate e combattute, le decidono gli episodi. E il Perugia con gli episodi nei play off ha una brutta tradizione, vedi Ancona, Pisa e Pescara. Stavolta l’orrore lo ha commesso Gnahoré, non nuovo a questi capolavori durante tutto il campionato, stante il suo vizio congenito di tardare la giocata, anche dovuto, va detto, al suo mestiere, e alla responsabilità connessa, di impostare da dietro l’azione dei compagni. Il franco-ivoriano, in verità, già a inizio partita aveva provato ad agevolare i campani con un assist ad Eramo, che aveva azionato in profondità Ceravolo, ma Brignoli ci aveva messo una grossa pezza. Non pago di questa svista da dilettante, Gnahoré ha usato la stessa sufficienza e stavolta ha generosamente azionato Chibsah: il centrocampista stavolta non ha sbagliato e ha siglato il gol decisivo. Era il quarto d’ora della ripresa e la partita si è rovesciata. Il Perugia la stava controllando e aveva dato l’impressione già nel primo tempo di poter anche arrivare al gol. Anzi, ci era arrivato, ma la cinquina arbitrale lo ha annullato. Sì, perché arbitro e guardalinee lo avevano concesso, ma il signor Nasca, uomo di porta, ha segnalato la posizione in off side di Dezi, che l’ha toccata prima della deviazione finale di Di Carmine. Così si è assistito ad un inedito annullamento dopo un minuto dalla convalida e con le squadre già a metà campo per la ripresa del gioco. E poi, nel finale di primo tempo, a parti invertite rispetto al gol annullato, Di Carmine ha toccato male un cross perfetto di Del Prete togliendolo dalla testa di Dezi, meglio piazzato. A inizio ripresa, poi, il Perugia aveva preso campo, mentre il Benevento cominciava a dare segni di stanchezza evidenti. Ma la frittatona di Gnahorè ha ribaltato cambiato il menù e ribaltato gli scenari. Il Benevento, a corto di energie, ha potuto contare sul gioco di rimessa e sugli spazi. Il Perugia ha avuto troppa frenesia e non ha ben gestito il palleggio, anche perché dopo il gol il Benevento, con l’inserimento di Melara, è passato al 4/4/2 e gli spazi per il Perugia si sono chiusi. Nello sforzo finale sono mancate le giocate degli uomini che possono fare la differenza, a partire da Dezi e dal subentrato Guberti. E si è ribaltata anche la situazione della semifinale play off, perché ora è il Benevento ad avere due risultati su tre a disposizione. Il Perugia dovrà solo vincere, presumibilmente contro un Benevento che, anche per avere la benzina sul rosso, si coprirà, ma senza snaturare la propria identità, e cercherà di sorprendere i grifoni in contropiede. Servirà al Perugia l’acume tattico di stasera, con in più quello che stasera è mancato: lucidità e precisione negli episodi, capacità di trasformare l’iniziativa e il possesso palla in azioni da gol. E servirà anche molto equilibrio nell’interpretazione della gara, che dura novanta minuti e andrà possibilmente sbloccata e poi gestita intelligentemente, per non arrivare al novantesimo col batticuore. Insomma, il Perugia dovrà fare un salto di qualità, metterci qualcosa di più e di meglio per vincere e arrivare in finale. Non sarà facile, perché il Benevento ha qualità (e questo si sapeva) ma anche capacità di difendersi aspettando, visto che non ha energie pressare alto. Il Perugia che in casa ha spesso stentato a segnare e vincere, non potrà bastare. Bucchi dovrà lavorare anche sulla testa, perché servirà una partita aggressiva e una determinazione di quelle da giornate speciali.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
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