Bari-Perugia 3-1. Sconfitta bugiarda, Grifo condannato dalla fragilità difensiva. Per i play off servono nuove idee e energie.
Scritto da Daniele Orlandi il 05/05/2018A che serve tenere bene il campo, per larghi tratti manovrare, creare e giocare meglio dell’avversario, ma mancare di cattiveria davanti alla porta avversaria, andare sotto al primo tiro in porta e, poi, ripetere errori in serie, individuali (il disimpegno scellerato di Leali sul 3-1) e di reparto (difesa seminata da Andrada in occasione del 2-0) che ti tagliano le gambe quando stai provando a rimontare? Questa la domanda che ci si pone davanti all’ennesimo buco nell’acqua del Perugia, che probabilmente ridimensiona il finale di stagione regolare alla mera difesa dell’ottavo posto, l’ultimo utile per accedere ai play off. Le spiegazioni, come al solito, sono complesse. Ci sono gli infortuni, c’è il calo fisico e lo scotto pagato ad una rincorsa comunque eccezionale. C’è, anche, in molti grifoni, una carenza di personalità che li porta a perdere convinzione al primo episodio contrario e a non osare con coraggio. E c’è, poi, un equilibrio tattico che era imperniato sulla fase difensiva fatta da tutti i reparti e che le assenze di giocatori determinanti ha rotto. Il Perugia da qualche partita ormai paga cara puntualmente l’iniziativa degli avversari perché quell’equilibrio è venuto a mancare. Gli errori individuali in difesa dipendono anche dalla mancanza di sicurezze che la nuova situazione ingenera negli uomini del pacchetto arretrato. Oggi, complice anche l’assenza di Cerri, è mancata anche lucidità e concretezza in avanti, quando nei primi minuti si sono registrate quattro conclusioni verso la porta avversaria, tutte buone, nessuna decisiva. È come se i grifoni non avessero dentro la convinzione e la cattiveria necessarie a fare la giocata con determinazione e a metter dentro il pallone con ferocia quando arriva l’opportunità. E, poi, ci sono gli aspetti tattici. L’assenza di Bandinelli ha squilibrato il 3/5/2 senza falle che Breda era riuscito a creare. Il tecnico perugino anche oggi le ha provate tutte, quelle che aveva a disposizione. Ma la rosa del Perugia, per quantità, qualità e tipologia, non ha ora gli interpreti giusti per coprire quel modulo con le assenze attuali (messaggio per la società: se si programma bene, questo problema, che non è solo di questa stagione, è ovviabile). Dunque, occorrerà che Breda, in vista dei play off, nelle due partite rimanenti trovi alternative e varianti, oltreché pensare a recuperare la miglior condizione psico-fisica di tutti i giocatori. Chissà, magari un play off da ottavi, se preparato bene, con calma e coraggio, potrebbe andare meglio di quelli falliti da sesti e da quarti.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia