Attenziò… concentraziò…
Scritto da Redazione il 07/01/2014Nocerina ed un Gubbio decimato: il mini ciclo post natalizio inizia bene con i tre punti conseguiti al Curi, tre punti che contengono però segnali controversi. Innanzitutto Camplone conferma l’assetto di squadra con un terzino più propenso all’attacco (Conti) ed uno marcatore. La contemporanea assenza di Comotto e Sini non porta all’arretramento sulla linea dei terzini di Vitofrancesco o Moscati ma allo spostamento di Scognamiglio sulla fascia ed al contemporaneo inserimento di Barison, un esordiente puro. Una indicazione ben chiara anche in chiave di mercato.
La soluzione si rivela azzeccata: Barison gioca a testa alta con pulizia e semplicità, e se il Grifo lascia negli ultimi 20 minuti il pallino del gioco alla Nocerina, rischiando di pareggiare una sfida già vinta, nulla si può imputare a Barison che anzi non commette nemmeno in quel frangente errori evidenti. Sdoganato Barison dalla colonnina delle incognite a quella degli arruolabili, altre note positive vengono dal fatto che Scognamiglio sulla fascia (in caso di necessità) si rivela una piacevole sorpresa, che Mazzeo si conferma un buon interprete nel ruolo di finto nueve andando a segno due volte grazie a due spunti titanici di Binho, del quale speriamo che nessuno si accorga fino al 31 gennaio. Il neo papà- auguri!- prima si beve tre avversari servendo un pallone che il buon Fabio spinge in rete e poi sì fionda a tutta velocità verso l’area Nocerina finendo abbattuto dal portiere ospite.
Espulsione, rigore, 2 a 0.
Partita finita? No.
Il Perugia, che nei primi 10 minuti di gioco aveva sofferto i campani (gran corsa e marcatura a uomo sul regista Filipe: d’altronde il mister della Nocerina è l’ex regista ascolano Fontana), dopo quasi un’ora a buonissimi livelli subisce un gol da palla ferma ed entra mentalmente nella ormai conosciuta “sindrome del 2 a 2”. I biancorossi, insomma, tornano a palesare un limite ormai storico, quello di non riuscire a gestire il risultato: ogni volta che abbassa il ritmo Il Grifo sembra vulnerabile e se non si riesce a segnare il gol del 3 a 1 la partita resta appesa fino al fischio finale dell’arbitro, come in una roulette russa.
La rete di Evacuo (questo nome ci è proprio… indigesto!) indirettamente svela altri limiti del Grifo: Insigne, subentrato, spreca due o tre buone occasioni e neanche Sprocati è pienamente sufficiente.
Indicazioni di mercato, appunto: sembra sempre più prossimo l’arrivo di un esterno di attacco. Il barometro della difesa infatti segna sereno o poco nuvoloso (le nuvole vengono specialmente dai calci piazzati), ed anche nella confusione degli ultimi 20 minuti è proprio il reparto arretrato quello meno colpevole. Fatto salvo che questo è un gruppo che ha dimostrato di meritare il primo posto, i due- tre innesti necessari saranno quindi un esterno di attacco, un tuttofare di centrocampo e probabilmente un terzino, perché Barison ha dimostrato che all’occorrenza anche su di lui si può contare. Vedremo come si muoverà la Triade di comando perugina Santopadre- Goretti- Camplone, che ha sbagliato davvero quasi nulla.
Dopodichè, in generale, è necessario evitare di finire ancora vittime della “sindrome del 2 a 2” perché non sempre si finisce in gloria come domenica. Ed a Gubbio sarà un semi-derby, coi ceraioli che non hanno nulla da perdere. Poi sarà sosta e poi mercato. Ma ora c’è la trasferta di Gubbio, solo e soltanto quella. Perché il Frosinone non molla ed il Lecce prova a mantenere accesa la fiammella della speranza di una rincorsa affascinante ma difficilissima e rischiosa.
Continuare a fare l’andatura, quindi: questo è l’imperativo per domenica. Attenziò, concentraziò, ritmo e… vitalità!
Ah già. Salirò!
Sipario!
Federico Basigli