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Abbiamo vinto e sono contento, anche se c’è molto da lavorare.

Scritto da il 25/03/2014

BisbylandiaCome raccontare ciò che è successo domenica? Da dove iniziare?

La prestazione del Perugia, innanzitutto. Poca roba davvero. Contro una squadra dopolavoristica venuta a Perugia in gita sociale e con un portiere, Marruocco, che sembrava il figlio illegittimo di Bombolo, il Grifo affonda senza mordere l’avversario e subisce poi inopinatamente il gol della Paganese quando Massoni si fa fregare una palla innocua spalancando le vie del gol ai campani.
Detto per inciso, un arbitro normale un fallo di questo tipo lo fischia: vorrei vedere un top team prendere una volta un gol così, ma vabbeh.

Poi arriva Mazzeo, che colpisce due volte dal limite dell’area, la prima su punizione, la seconda su azione, baciando in entrambe le occasioni il palo alla sinistra di Bombolo. Già, per il ciclo Tifogrifo Pink Zone, Vincenzo Marruocco, alias Bombolo, 10 anni fa era il fidanzato dell’allora Miss Italia Francesca Chillemi. Una speranza per tutti noi che abbiamo abbondanti maniglie dell’amore. Però Vincè la prossima volta mettiti almeno una maglietta nera, che al Curi sembravi un canarino steroidato. Detto ciò.

Il Grifo, schierato con uno strano 3-5-2, non ha giocato con fluidità, per nulla. Io sono dell’idea che se tu hai una identità diventa rischioso derogare ad essa quando non ce n’è bisogno, e il ritorno di Conti, terzino destro offensivo (ma terzino destro, mica seconda punta!) non penso fosse una causa così decisiva per un cambiamento simile. Non penso nemmeno che il 3-5-2 sia più offensivo del 4-3-3: a mio avviso un modulo di per sé non è offensivo o difensivo, è l’interpretazione che gli dai che lo caratterizza. E non è nemmeno il numero degli attaccanti schierati a determinare il tasso di “voglia di attaccare”, altrimenti il Gale, maestro del gioco offensivo, certe volte non avrebbe giocato con Fausto Pizzi di punta.
Il Grifo del filotto di vittorie è stato 4-3-3 puro, e non penso andasse così male nonostante alcuni gufi in servizio permanente effettivo stessero là ad aspettare l’inciampo. Quindi io sicuramente tornerei là, non mi sarei mai mosso se non se necessario a partita in corso, riproponendo ed affidando i nostri meccanismi. Se si vuol continuare, invece, con esperimenti diversi (vi prego no), a quel punto penso sia necessario essere consequenziali, anche a costo di scelte impopolari. Ed arrivo a Fabinho.

Io amo Binho e, se prova d’amore serve, penso che difficilmente ce ne sia una più grande di quando, mentre in molti lo descrivevano come uno scarpone, lo paragonai al Gran Croato, Milan Rapajc. Caratteristiche diverse, chiaro, ma la sua capacità di saltare l’uomo era evidente fin da subito ed i numeri da brasiliano che qua e là si vedevano non potevano essere un caso. Che poi sbagliasse dei gol, per me era fisiologico. Sia perché altrimenti doveva già stare in Serie A sia perché lo stesso Rapajc, quando arrivò, mica era un bomber… anzi…
Poi la posizione di ala sinistra e i numeri in serie.
Binho è da un po’ che gioca sottotono. Calo fisico? Mah… rivedetevi la sgroppata che ha fatto al 90esimo e ditemi se uno che sta male fisicamente fa quella cosa. Per me il problema è psicologico. E se vuoi lavorare sulla testa, allora devi basarti sulle certezze. Mettere Binho a metacampo, a coprire la fascia intera, sempre poco convinto se andare o tenere la posizione, non penso lo abbia aiutato. Il brasiliano deve essere libero di sbagliare senza rischiare di far trovare scoperta la squadra, altrimenti per fare il tipo di gioco fatto contro la Paganese tanto vale mettere uno tipo Moscati o Vitofrancesco.

Penso che il gioco proposto da Camplone in questo periodo a Perugia sia stato di un’altra categoria, roba che nemmeno in B si vede tanto. Rinunciarci penso sia tafazzismo. Se concentrarsi su di un modo di giocare che in alcune partite ha sfiorato la perfezione vuol dire essere integralisti, allora “Que viva l’integralismo!”. Anche perché il 4-3-3 di attacco è un modulo ideale per chi vuole vincere. E serve vincere sempre, perché il Frosinone, in un modo o nell’altro (già, spesso “nell’altro”) non si ferma.

Se è vero che il Perugia, con la Paganese, ha stentato ma ha meritato la vittoria (anche perché era difficile non meritarla), è bene dire che la vittoria del Frosinone a Gubbio è arrivata al 97esimo. In 11 contro 9. Dopo episodi controversi e di sicuro scorretti.

Ora, a sto giochino chiamato pallone ci sono tanti fattori che concorrono alla determinazione di una classifica finale. A me non interessa nemmeno tanto quel che fanno gli altri, anzi non è vero, mi interessa eccome, ma non posso inciderci, quindi non ci voglio né ci devo pensare, perché so che il destino, in salita e con tutte le curve che il caso e altro vorranno disegnare sul nostro cammino, è comunque nelle nostre mani.

Dopodiché il Frosinone domenica riposa, e contro riposo tutti fanno 0 punti, ed il Lecce ha la Nocerina, quindi ha un 3 a 0 scritto (bello eh!). Noi siamo gli unici chiamati, domenica, a determinare la nostra sorte, e possiamo solo vincere, per tornare sotto i tre punti di ritardo dal Frosinone.

Se lo facciamo da lì alla fine non me ne frega niente di come si dipaneranno i risultati, se si vince bene, male o così così perché se la nostra vittoria con la Paganese è stata bruttina qualcuno mi dovrà spiegare dove cavolo ha visto calcio champagne in questo postribolo di Serie C. Non mi interessa la differenza reti.

Mi interessa solo una cosa: essere all’ultima giornata a meno 3 dal Frosinone e dal Lecce. Poi, se si realizzerà questo scenario, voglio che tutti ascoltino il Presidente, il mister, capitan Comotto e che ci giochiamo quel cavolo di “spareggio” col piglio e la sicurezza della grande squadra che è giunta all’ultima giornata senza nessun aiuto e che quindi, cavolo, mica si può buttare nella spazzatura quel che hai guadagnato centimetro dopo centimetro, attimo dopo attimo. Se ci arriviamo così, non ce n’è per nessuno.
E se saliamo per un gol all’ultimo minuto in fuorigioco, porcapaletta, mi sembrerebbe un minimo di riconoscimento dovuto, pensa te!

Testa ed attributi. Concentrati sull’obiettivo, tutti insieme.

Sipario!

Federico Basigli – TifoGrifo.com

Scritto da
il 25/03/2014.
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