A spasso con Dezi
Scritto da Redazione il 21/11/2016
Ok, erano mesi che volevo fare questo titolo.
Potrei chiudere l’articolo qua ed essere soddisfatto, ma c’è da parlare di Ascoli, che da dopo Sprocatiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!! non ci porta granché bene (ma quel gol di Sprocati è valso una promozione, bene ricordarlo).
Alcune cose che mi è sembrato di capire dalla partita di ieri.
Senza Belmonte e Monaco sono tornati i problemi su calcio piazzato e sui cross in generale. Per certi versi sembrava di essere tornati all’inizio dell’anno quando il Grifo giocava bene ma quagliava poco, perdendo punti per rimonte subite in maniera piuttosto sciocca.
La difesa aveva trovato poi un suo equilibrio con Belmonte capace di coprire e dare di testa sulle palle inattive e Di Chiara più lesto a spingere sulla sinistra e a crossare per il centravanti e gli inserimenti di Nicastro. Il Grifo sembra giocare meglio con un terzino più offensivo ed uno più difensivo, quindi, come li chiamavano qualche anno fa, il terzino “marcatore” e quello “di spinta”. Il che vuol dire che, fatti salvi i due centrali, le coppie di terzini disponibili potrebbero essere Belmonte – Di Chiara, che hanno mostrato le cose migliori quest’anno, e Del Prete – Chiosa, col buon Imparato sempre pronto a tirarci il cappello.
Questo a maggior ragione quando il centrocampo è offensivo.
Ecco, se ieri è mancato un cambio, ed al netto della situazione di Ricci, di cui magari parlo dopo, forse quel cambio è stato proprio Imparato – Del Prete dopo il secondo vantaggio, che Imparato col pallone non è grande amico, è vero, ma se c’è da dare un calcione per evitare un cross forse viene più all’uopo lui.
Inoltre, con Lavatrice Zeblì davanti alla difesa si può anche rischiare di più sulle fasce, mentre ieri con un avversario che aveva davanti le sue armi migliori e coi solo Brighi e Dezi in mediana si è giocato un po’ alla roulette russa (tanto che vista la formazione onestamente ho giocato l’over 2,5 dei gol segnati).
Per inciso l’Ascoli ha in Cassata un gran bel giocatore, per Perez ho sempre avuto un debole (abbastanza immotivato, a vedere la sua carriera, ma tant’è), Leonardo Gatto lasciamo perdere che solo a vederlo m’è preso male, Favilli è uno dei prospetti più interessanti del panorama giovanile italiano e Cacia è Cacia, praticamente ormai fermo sulla sua zolla di attacco, ma quando gli è arrivato il pallone giusto lui c’era. Detto questo l’Ascoli tra difesa e centrocampo non mi ha fatto una grande impressione, anche se dall’anno scorso Addae ha imparato un po’ a giocare a pallone, questo lo devo dire.
Per chiudere il capitolo difesa, si potrebbe anche pensare di testare una linea a 5, con Di Chiara e Del Prete liberi, allora sì, di salire e mettendo fianco a fianco Di Carmine e Nicastro davanti. Uno schieramento di questo tipo penalizzerebbe forse Guberti (e Drolè, le ali più pure insomma), però un pensierino in particolari contesti tattici può essere legittimo.
Forse (io sono più per una difesa a 4, lo ammetto).
Per chiudere il capitolo difesa, questa annata sta mostrando i limiti di Rosati. Decisivo lo scorso anno, in questo campionato sta palesando limiti nelle uscite. Cosa è successo? In fondo la risposta penso sia semplice: se l’anno scorso la difesa era schiacciata su di lui, cosa che rendeva quasi superfluo uscire (anche se poi qualche incertezza c’era stata, vedi il gol di Latina, se non sbaglio), quest’anno questa sua pecca si è resa più evidente proprio dal fatto che la difesa è schierata in maniera diversa. Tra i pali resta un portiere da A, nelle uscite affollate no. Tutto considerato penso sia un validissimo portiere per la B, e se devo fare delle riflessioni, dopo Ascoli, le faccio su altro.
Già, avete notizie di Ricci? L’assenza di Zebli suggeriva il suo impiego ad Ascoli. All’intervallo poteva essere opportuno avere un riferimento centrale sicuro, dato che verso la fine del primo tempo il Grifo, che era in vantaggio, era sembrato andare un po’ in sofferenza ed uno che gestisse la manovra accanto al cervello di Brighi ed il dinamismo di Dezi sembrava ideale. Eppure niente.
In fondo il Grifo, piuttosto che mettere semplicemente Ricci, ha variato il suo assetto base per inserire Bonaiuto, piuttosto deludente, in verità: tecnicamente sembra bravo, ma manca sempre la lettura dell’azione e dà sempre l’idea di sbagliare la giocata (tipo tirare da 30 metri quando potrebbe passarla per creare una situazione davvero pericolosa, per dire)
Ecco, se altri giocatori hanno un po’ deluso e sono stati scarsamente utilizzati, che questo possa accadere anche a Ricci mi lascia un po’ perplesso sia per quello che ha fatto intravedere quando impiegato, sia perché come caratteristiche sembra il giocatore che meglio possa sostituire / far rifiatare sia Zebli che Brighi. Senza di lui, secondo me, la coperta sarebbe davvero troppo corta.
Dopodiché – e non è un controsenso – ringrazio la società di aver scelto Christian Bucchi, ovvero un allenatore preparato, equilibrato, capace – spero – di crescere con la squadra.
Al netto di alcune letture che possono essere anche diverse, quest’anno stiamo vedendo quasi sempre partite di calcio (a mio avviso, poi, in un campionato di 42 partite come la B, 7-8 partitacce vanno conteggiate come fisiologiche).
Durante Ascoli – Perugia ho sentito critiche, alcune volte pretestuose. Non le capisco. Rispetto allo scorso anno è cambiato tutto, è cambiato specialmente l’approccio del Perugia nonostante sulla qualità della rosa rispetto allo scorso anno ci possa essere anche da discutere.
Inoltre. In un contesto, quello della Serie B, che quest’anno, rispetto all’anno scorso, a mio avviso è livellato verso l’alto, cosa che peraltro non accadeva da un po’ (penso che quanto stanno facendo Crotone e Pescara in A sia una conferma), il Grifo si sta distinguendo per le sue prestazioni senza far affidamento sui milioni del Verona, sui gruppi che hanno vinto il campionato di B, fatto la Serie A e che si avvalgono oggi del bonus del “paracadute” (Frosinone, Carpi), su squadre abituate a vincere che portano avanti da anni uno specifico progetto di gioco (Cittadella, Spal, in misura minore Benevento).
Il Perugia non ha avuto nessuna di queste agevolazioni eppure si è inserito nel gruppo della parte alta della classifica, dopo un inizio piuttosto difficile, senza perdere la calma in una situazione che poteva diventare difficile.
C’è da continuare a crescere, insieme.
Forza Grifo,
Forza Norcia.
A testa alta!
Federico Basigli – TifoGrifo.com