Grifo, Zauli si presenta: “In campo con umiltà e consapevolezza di rappresentare una piazza importante”
Scritto da Redazione il 28/10/2024Difficile rispondere perché si rischia di entrare nella retorica. Quando chiama il Perugia non puoi non essere contento. Mi piace allenare dove c’è passione e avere un certo tipo di responsabilità. Ho naturalmente massimo rispetto per quanto accaduto prima. C’è un mix importante tra giovani ed esperti. Sta a me amalgamare il gruppo per migliorare i risultati
Lei ha mai seguito il Perugia?
Difficile parlare. Mi è capitato di essere a Pesaro e ho visto che giocato una buona gara. Sono qui perché credo nella qualità dei ragazzi
Direttore, nel comunicato non ci sono i termini del contratto. Ci puoi dire di più?
L’accordo vale per quest’anno più un altro ad obbiettivi raggiunti. Non parliamo di vittoria del campionato, ci dobbiamo conoscere insieme e il mister deve avere modo di inserirsi. Più dei contratti contano le relazioni tra le persone
Sono stato anche dall’altra parte. Colgo l’occasione per salutare Formisano. Il gruppo si è allenato in maniera non omogenea. I rapporti si dovranno costruire nel tempo. Da domani siamo in viaggio, speriamo che siamo una squadra bella e spensierata nel gioco
Per il direttore: c’è stato un pensiero al futuro?
Nel momento in cui si ipotizza durata contrattuale maggiore si. Non è mia abitudine dare obbiettivi a lungo termine. Il calcio si fa all’interno del campo da gioco: è chiaro che dobbiamo avere ambizione di fare qualcosa di importante senza promettere nulla. Quel che è certo è che andremo in campo per conquistare i tre punti
Sei rimasto deluso di qualcosa in particolare in questi ultimi tempi?
Non mi piace parlare di delusione. Il bilancio lo faremo alla fine dell’anno. Penso ci sia tutto il tempo per darsi un’idea reale di quella che sarà la nostra annata ovvero da qui al mercato di gennaio. C’è voglia di invertire il trend
Mister, qual è il primo aspetto che lei ha toccato in queste primissime ore in biancorosso?
Quest’aspettativa la stimola?
Dietro una piazza c’è un mondo. Venivo qui 20 anni fa a giocare. Farò di tutto per farmi giudicare una persona seria. C’è un blasone ma non deve pesare sui giocatori. Ci vuole umiltà e consapevolezza di stare in una città importante
Direttore, avete già pensato di come intervenire a gennaio?
Mister, lei ha vissuto esperienze simili da giocatore. Quando si potrà vedere la sua idea?
Ho vissuto momenti straordinari ma appartengono passato. Ho una passione per questo sport, allenare era l’unico modo per continuare a vivere l’adrenalina. Devo cercare di conquistare più persone possibili con il mio modo di essere. Più lo faremo più arriveranno risultati
Lei ha avuto mai giocatori sudamericani?
Ci può dire qual’è il suo modulo prediletto?
C’è un allenatore a cui si ispira?
Direttore, quattro sconfitte sono un’eternità. Come mai?
Mister, lei si affida ad un ambito tattico fisso o ci sono delle gerarchie?
Si parla di un gruppo in cui siamo tutti uguali. Sul piano delle regole è così, non per quanto riguarda le doti tecniche. È importante far sentire i giocatori importanti ma loro devono portare a casa i numeri e i risultati. In un gruppo intelligente si devono creare gerarchie sane, sono regole di vita
Avete parlato di spensieratezza. Questo cambio arriva dopo mesi travagliati. Avete la sensazione che bisogna ricucire il rapporto con la città ed i tifosi?
Giugliarelli: Nel momento in cui la squadra riesce ad identificarsi con la città si crea quell’unione di intenti porta a risultati straordinari.
Zauli: Per chi fa calcio e chi ha vissuto emozioni è bello condividerle. Riuscire a creare quell’empatia tra tifoso e squadra è sempre un obbiettivo. Faremo di tutto per mostrarci persone serie per cercare di essere orgogliosi di ragazzi che cercheranno di vincere le partite.