La paura di perdere prevale sulla voglia di vincere, così Vis Pesaro-Perugia finisce 0-0
Scritto da Redazione il 30/09/2024Pensare che il Perugia sia costretto ad andare in campo come se fosse già l’ultima spiaggia è certo un’esagerazione, a settembre, però c’è che le avversarie corrono e i grifoni zoppicano. Questo dice, inesorabile, la classifica, più malinconica che preoccupante, e i conti si fanno, soprattutto, con la classifica. Alessandro Formisano è messo in discussione, con molti che già chiedono l’esonero. Il tecnico ha l’attenuante di dover guidare una squadra priva di un reparto, l’attacco, e senza attacco – è cosa di un’ovvietà disarmante – non è affatto facile vincere. E, allora, anche la trasferta a Pesaro, contro la Vis, è un impegno pieno zeppo di incognite e di toppe in una formazione che finora ha mostrato una ragnatela di gioco precario ed estemporaneo. Macchiato, pure, da molti errori, di gioventù e di altro. Al “Tonino Benelli” c’erano due squadre che hanno pensato prima di tutto a non perdere, reduci, entrambe, da una pesante sconfitta: i marchigiani a Campobasso, il Perugia, in casa, con il Rimini. E per alleviare la ferita ancora aperta hanno trovato il modo di guadagnare un punticino, lottando sì, ma con poca lucidità e cercando soprattutto di non scoprirsi e rischiare. E così il pareggio, dopo una gara alla camomilla, è diventato presto il risultato più probabile. E con poche occasioni da gol. I grifoni hanno avuto una ghiotta opportunità al 20’, ma Palsson ha tirato centralmente e il portiere Vukovic non ha avuto difficoltà a parare. I biancorossi marchigiani, dal canto loro, hanno attaccato di più, ma con scarsissimi risultati e non hanno saputo nemmeno sfruttare i due errori del portiere Gemello: al 24’ quando ha perso il pallone e al 54’ quando è uscito avventatamente, lasciando la porta sguarnita; in quest’ultima occasione ha salvato di testa Angella. È tutto quel poco che le due squadre sono riuscite a fare. Per il Perugia c’è stata, però, la lieta novella del ritorno in campo, finalmente, di Seghetti, seppure per uno spezzone di partita (dal 63’ al posto di Palsson). Da quel momento si è visto che con lui qualche idea di verticalizzare il gioco e di creare qualche pericolo nell’area degli avversari è possibile ed è concreta. Dalla trasferta marchigiana, oltre al punto, (sempre meglio di niente) è questa la notizia positiva più importante. In prospettiva non è poco, visto quel che passa il convento.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia