Spal-Perugia 1-2. Grifo, organizzazione e collettivo: la vittoria è meritatissima.
Scritto da Redazione il 15/09/2023Chi aspettava la Spal grandi firme, ha trovato un Perugia operaio, organizzato, determinato, volitivo e intraprendente. Chi temeva che la grande qualità della rosa ferrarese potesse, alla fine, magari sugli episodi, aver la meglio sulle lacune in alcuni ruoli della squadra di Baldini, ha messo a referto una partita nella quale i grifoni hanno annichilito gli spallini dal primo all’ultimo minuto sul piano fisico e del gioco. Insomma, una vittoria limpida e meritata, col Perugia che ha preso gol dopo appena sei minuti su una disattenzione difensiva di Vulikic da corner, ma ha reagito senza frenesie e messo alle corde la Spal con sovrapposizioni, ricerca di spazi tra le linee e un costante aiuto tra compagni. Il Perugia stasera non ha mai perso identità, concentrazione ed equilibrio, nemmeno nella ripresa, quando la Spal ha messo in campo tutta la sua artiglieria pesante. Ha un po’ sofferto, ma non ha mai ceduto campo e iniziativa ai padroni di casa. Anzi, non è mai calato in aggressività e ha sempre provato a ripartire, tanto che, alla fine, ha avuto nettamente più occasioni per fare il terzo gol che non per subire il pari. Note positive da tutti. Da Vazquez, che ha segnato il suo primo gol in biancorosso, e che gol! Da Kouan, tornato in campo dopo un’estate quantomeno incerta, ha dato un contributo decisivo al predominio fisico del Perugia a centrocampo, in interdizione, ma anche in fase propositiva: da una sua iniziativa è nato il gol del 2-1. Positiva la prova di tutta la squadra, autorevole, combattiva, e coraggiosa. E la Spal? Ancora la squadra di Di Carlo non ha raggiunto i suoi equilibri, anche se resta una corazzata per la categoria. Ma è merito del Perugia se i ferraresi non si sono raccapezzati per tutto il primo tempo e, nella ripresa, non hanno trovato continuità, quando dovevano recuperare il risultato. E adesso? Niente entusiasmi esagerati, per carità. La rosa in qualche ruolo non è da primo posto, e altre squadre ne hanno di migliori, almeno sulla carta. Niente euforie pericolose, perché siamo solo agli inizi. Però, una piena soddisfazione si. E, anche, la consapevolezza che Baldini ha forgiato un gruppo coeso e reattivo, votato alla causa comune e capace di tradurre in campo le idee di gioco del proprio allenatore.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia