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Venezia-Perugia 3-2. Il Grifo si sveglia dopo tre sberle. Speranza playout legata a un filo.

Scritto da il 13/05/2023

Il Perugia si impantana anche in laguna e, adesso, la speranza è solo quella di agganciare il play out. Una speranza legata ad un filo di ragnatela, o, per essere precisi, al Palermo: solo se i siciliani nell’ultima giornata batteranno il Brescia e il Perugia supererà il Benevento, i grifoni potranno fare lo spareggio da quartultima, probabilmente contro il Cosenza. La partita di oggi ha visto nel primo tempo il Perugia in difficoltà nella fase difensiva, perché il centrocampo schierato da Castori non ha mai filtrato efficacemente gli attacchi avversari e così il Venezia ha potuto attivare comodamente verso l’area avversaria. Il primo gol, un gran tiro di Pierini, è stato agevolato proprio da questa scarsa propensione dei grifoni a difendere: l’autore del gol è prima partito da metà campo indisturbato e, poi, sempre senza opposizioni, ha potuto battere l’incolpevole Abibi, terzo portiere promosso da Castori per sostituire Furlan, lasciando in panchina Gori, evidentemente non ancora ripresosi dagli infortuni recenti. Il Perugia ha avuto qualche buona occasione nella prima frazione, ma ha fatto in tempo a prendere il 2-0 prima di tornate negli spogliatoi. Quando, poi, nella ripresa, è arrivato anche il 3-0, tutto è sembrato finire e, anzi, ad un certo punto, per i risultati degli altri campi, il Grifo era già matematicamente in C. Poi, le cose sono cambiate: dapprima in campo, col Perugia che, grazie alle sostituzioni, si è trasformato e ha segnato due reti. E, poi, via etere, che ha portato la notizia del pareggio del Pisa a Brescia. In campo i grifoni, come liberati da ogni peso e senza avere più nulla da perdere, hanno cominciato a giocare e a riversarsi nell’area avversaria. Luperini (entrato poco prima) e Casasola su rigore causato da un’iniziativa pregevole di Lisi, hanno messo paura al Venezia, che è riuscito a mantenere il vantaggio mettendola sul piano della provocazione e della rissa. Casasola ci è caduto mani e piedi, andando in maniera irruenta a prendere palla dalle mani di un raccattapalle che stava perdendo tempo. Lo stress per una stagione molto difficile si capisce, ma il gesto di Casasola non ha il pregio dell’intelligenza lucida e lascerà privo il Perugia del suo apporto nell’ultima partita col Benevento, da vincere e basta, e nell’eventuale partita di andata dei play out. Il Perugia, inconsistente e friabile fino al 3-0, alla fine, per l’impegno e l’intensità, avrebbe anche meritato il pari e sarebbe stato un punto praticamente decisivo per raggiungere il play out, perché il Brescia, a quel punto, avrebbe dovuto vincere a Palermo nell’ultima partita, mentre adesso gli basterà pareggiare. Per i bilanci ci sarà tempo, ma certo la partita di oggi aumenta il già immenso rammarico dei grifoni per non aver saputo fare nelle ultime dieci partite (per non dire durante tutto il campionato) quei due o tre pareggi che oggi avrebbero cambiato totalmente lo scenario. Testa al Benevento, comunque. E orecchi a Palermo. Spes ultima dea.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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il 13/05/2023.
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