Brescia-Perugia 2-1. Il Grifo ancora non c’è, sconfitta preoccupante.
Scritto da Redazione il 03/09/2022
Ancora il Perugia non c’è. Anche a Brescia, il concetto e l’organizzazione di gioco di Castori non si vedono, nascoste da errori individuali e collettivi, pressappochismo e lentezza in fase difensiva, improvvisazione in fase di costruzione. Arriva così la terza sconfitta in quattro gare, attenuata nel punteggio da un rigore parato da Gori nella ripresa. La classifica vede il Perugia in coda, meglio forse non tenerla troppo in considerazione per non compromettere le possibilità di crescita di una rosa rinforzata negli ultimi giorni di mercato, ma ancora da verificare nella sua capacità di essere all’altezza della situazione. Una delle prestazioni più brutte e insulse del Grifo inizia come un incubo. Due gol sul groppone dopo 13 minuti, una difesa che balla in preda al panico ad ogni sortita in avanti del Brescia, evidentemente non supportata da un centrocampo senza capo né coda, incapace di filtrare e altrettanto di proporre gioco. Poi, il gol (casuale) di Luperini riapre comunque la partita, ma i grifoni non sanno approfittare della svolta. Le altre situazioni che i grifoni mettono insieme sono frutto di palle sporche e casuali, mai di trame di gioco che esprimano un’identità di squadra, mentre il Brescia nel primo tempo costruisce un altro paio di occasioni che potrebbero chiudere definitivamente il discorso. Nella ripresa le sostituzioni muovono qualcosa, complice anche un atteggiamento meno spavaldo del Brescia. Il Perugia sbanda di meno e prova qualcosa di più in avanti, ma la situazione sostanzialmente non cambia. È una sofferenza vedere come i grifoni buttino palla verso l’area senza costrutto. Malgrado Di Carmine che predica nel deserto, ma ogni volta che tocca palla dà l’impressione di sapere cosa fa, uno dei pochi a salvarsi con Paz. Esordisce anche Bartolomei, ma non incide sul match. E occorrerà capire come e quando il lavoro di assemblaggio di tutti i pezzi, quelli nuovi e quelli che c’erano prima, riuscirà a produrre un mezzo capace di muoversi con raziocinio, logica ed efficacia. Fuor di metafora, Castori ha nel suo gruppo calciatori più avanti e calciatori più indietro sia nella preparazione che nell’integrazione con i compagni. Deve allestire un cantiere a velocità differenziate per portare il gruppo all’armonia e all’amalgama. Il problema è che, al momento, il tecnico non sembra avere ancora sotto pieno controllo la situazione, ma ha poco tempo, perché le altre già sembrano allontanarsi pericolosamente.
Daniele Orlandj – Agenzia Stampa Italia