Ubi Matos, minor Ascoli. Grande prova dell’attaccante brasiliano, Ascoli alle corde e messo a tappeto da una magistrale punizione di Lisi
Scritto da Raffaele Garinella il 05/02/2022
ASCOLI-PERUGIA 0-1
Rete: Lisi al 26’pt
Ascoli: Leali: Salvi, Bellusci, Quaranta, Falasco (1’st D’Orazio); Saric (23’ st Collocolo), Caligara, Maistro (30’st Palazzino); Ricci (10’st Tsadjout), Bidaoui (23’st De Paoli), Iliev. All. Sottil
Perugia: Chichizola; Sgarbi, Angella, Dell’Orco; Falzerano (35’st Ferrarini), Segre, Santoro, Lisi (20’ st Beghetto); Matos (20’st Olivieri), Kouan (42’ st Burrai); De Luca (32’ st Carretta). All. Alvini
Arbitro: Mercenaro di Genova
Qualcuno disse un tempo: squadra che vince non si cambia. Alvini – che col Pordenone aveva perso – cambia due pedine – Burrai e Ferrarini – senza ricorrere ai nuovi acquisti. Dentro Santoro e Falzerano con Beghetto e D’Urso ad osservare – anche per questioni di gerarchia – i nuovi compagni in campo. Prestazione notevole dei Grifoni che archiviano l’ultima sconfitta casalinga e tornano pimpanti come a Monza. Il Perugia in trasferta è una macchina da guerra ed anche il Picchio deve arrendersi. Partita a scacchi che Alvini vince con un 3-4-2-1 ordinato e diligente in entrambe le fasi. Aveva predicato equilibrio il mister biancorosso, ed ha vinto con saggezza e razionalità.
Lo scacco matto è opera di Lisi, punizione alle foglie morte, parabola degna di quelle pennellate dal Divin Codino, e tanti saluti ad una avversaria regina, almeno sulla carta, del mercato di riparazione. Sottil, che alla vigilia non aveva nascosto le aspirazioni di successo, deve arrendersi di fronte alla prestazione sontusa e gagliarda di Ryder Matos. In questa occasione il brasiliano ha ricordato il celebre connazionale Romario, non solo per la statura simile. Così come il Baixinho, oggi vicepresidente del Senato federale del Brasile, il dieci biancorosso ha portato a spasso ogni avversario che si è trovato di fronte.
Logica e conseguente è stata la superiorità in ogni giocata nella fase di possesso. Contrariamente al camaleontismo palesato in passato, il Perugia ha mostrato grande costanza anche nella ripresa, giocando un secondo tempo in controllo totale. Sottil ha cambiato uomini ottendendo sempre il solito sterile risultato. Tre punti verso la salvezza – da blindare quanto prima – prima di pensare a soddisfazioni da togliere e sassolini da rimuovere.