Spal-Perugia 1-2. Grifo intraprendente vince a Ferrara una partita bella e ricca di episodi.
Scritto da Redazione il 01/11/2021
Il Perugia si aggiudica una partita vivacissima e bella, giocata a viso aperto e per vincere da tutte e due le squadre. Lo fa con una condotta di gara meno ermetica del solito in fase difensiva, dove Alvini rischia l’uno uno per provare a offendere meglio. I frutti il mister di Fucecchio li raccoglie in avanti, dove il Perugia attacca sempre con tanti uomini e dove mancano, però, come sempre, cinismo e precisione per trasformare le tante, enormi occasioni create. Alvini attua il turn over dopo le ultime prestazioni ravvicinate e disegna una specie di 3/5/2 con Curado e Rosi in difesa, Santoro al posto di Kouan ma schierato in mediana ad aspettare il regista Esposito, Murano in attacco a fianco di Matos. Il Grifo accetta la sfida a tutto campo e, dopo un inizio in cui subisce la pressione alta della Spal (palo di Crociata dopo 3′) comincia a ribattere colpo su colpo. Le occasioni si sprecano, da una parte e dall’altra. Il Grifo ha il merito di stringere i denti e di andare in vantaggio con Curado, che di testa devia un corner pennellato da Burrai su calcio d’angolo (18′). Prima del pareggio di Mancosu (lasciato colpevolmente solo a centro area) otto minuti più tardi, il Perugia sbaglia un paio di occasioni per raddoppiare. Dopo il pari, invece, è la Spal a innestare la quarta e a conquistarsi un rigore assai dubbio, per non dire inesistente visto che l’ex Melchiorri più che subirlo il fallo lo commette su Rosi. Il Var non interviene, ma per fortuna Chichizola para senza problemi l’appoggio centrale a mezz’altezza di Mancosu. La partita resta apertissima, gli uomini di Alvini ripartono appena possono e nel finale di tempo falliscono due occasioni clamorose con Segre (imbeccato da un’incursione da destra di Falzerano) e con Santoro (colpo di testa fuori di un soffio). La ripresa è altrettanto spettacolare ma, alla lunga, i cambi di Alvini disegnano un Perugia sempre intraprendente, capace di arrivare alla conclusione più pericolosamente. I grifoni sembrano volere i tre punti con maggior determinazione e, passato un inizio complicato (annullato dal var un gol alla Spal per fuorigioco millimetrico) si distende con sempre maggiore convinzione. Le sostituzioni di Alvini risultano decisive. Kouan entra al posto di Santoro la cui prova è poco appariscente ma di sostanza, perché spesso ha tamponato in mezzo al campo, permettendo a Burrai di liberarsi dalla marcatura di Mancosu. Murano entra per De Luca e si configura così in campo una specie di 3/5/1/1, con Matos dietro De Luca. Ferrarini entra poco dopo per Lisi, che aveva accusato qualche problema fisico, e anche sulla fascia destra il Grifo vince la battaglia delle sostituzioni. Il Perugia accetta sempre gli uno contro uno, ma sembra più equilibrato a metà campo, dove filtra e riparte con maggior efficacia. Prima De Luca (diagonale fuori di poco) poi Kouan (palla alta da posizione favorevolissima) danno il segnale che è il Perugia a credere di piu alla vittoria. Il rigore che decide la partita arriva su una pregevole azione sulla destra, con Matos che chiama alla conclusione Rosi (prestazione superba) strattonato in area. De Luca trasforma impeccabilmente. Nel finale Alvini mette dentro Vanbaleghem per Matos e Sgarbi per Angella (infortunato e in forse per le prossime gare) per spezzare il ritmo dei ferraresi, tutti protesi in avanti senza peraltro molta lucidità. Ma è ancora il Perugia ad avere due situazioni in ripartenza con Vanbaleghem e DeLuca, non sfruttate al meglio. La vittoria è comunque in cassaforte e sono tre punti pesanti, ottenuti con coraggio e intraprendenza.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
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