La prima edizione del premio Braccio Fortebraccio è un successo carico di emozioni. Premiato Ilario Castagner
Scritto da Redazione il 30/10/2021Ha riscosso un grande successo la prima edizione del premio Braccio Fortebraccio, ideato dal Csen (Comitato Sportivo Educazione Nazionale) della provincia di Perugia e riservato a personalità del mondo della cultura, della società civile, della medicina, dello sport, del giornalismo. Ottima anche la partecipazione malgrado le normative vigenti: la Sala Sant’Anna ha fatto registrare un bel colpo d’occhio. Presente anche il sindaco Andrea Romizi e quello di Assisi Stefania Proietti, alla quale è stato consegnato il testimone.
Ma a chi è dedicato questo riconoscimento? Vediamo una breve descrizione del personaggio. Braccio Fortebraccio era un condottiero e capitano di ventura dalla mentalità profondamente medievale anche se con lo sguardo rivolto al futuro. Nato nella parrocchia di San Donato ad Elce era schierato dalla parte dei nobili in una Perugia dilaniata dalle lotte interne.
Il valore che questo premio trasmette è sicuramente quello della tigna, in parole povere la volontà e la determinazione nel riuscire in qualcosa.
In ambito sportivo chi si è distinto era sicuramente Ilario Castagner, allenatore del Perugia dei Miracoli e non solo. Assente per motivi di salute questo è il suo messaggio video: “Quando nel 1961 arrivai qui non pensavo di essere benvoluto. Ho trovato affetto, considerazione e voglia di fare bene. Ho incontrato persone di valore che mi hanno aiutato a centrare gli obbiettivi fissati. Sono contento che senza alcuni infortuni quella squadra sarebbe diventata campione d’Italia”. E l’infortunio che spezzò probabilmente i sogni di quel Grifo era quello di Franco Vannini, che consegnerà il premio al suo mister dell’epoca: “Sono felice che tale onore tocchi a me – ha detto il Condor – Eravamo un’armata brancaleone all’inizio e ci ha trasformato in una squadra. Se ho pensato al fatto che se non mi fossi infortunato avremmo vinto? Sì, ma è tutto da vedere. Sicuramente c’è stato qualche pareggio di troppo. Peccato, sarebbe stata una stella in più della sua carriera”.
Non solo sport ovviamente. Tra gli interventi più significativi citiamo, in ambito medico, quello di Auro Caraffa, secondo il quale “è fondamentale saper far bene il suo mestiere curando anche il lato umano, cosicchè qualche eventuale errore ci possa essere perdonato”, e di Maria Teresa Severini, la prima donna enologa nel territorio perugino: “E’ una vita che accetto le sfide. In una regione così viva e fatta di cittadini felici di vivere la propria terra, perchè Perugia non ha questa manifestazione importante (il riferimento è ovviamente a Perugia 1416, caposaldo di questo premio, basti pensare che proprio in questo evento sono state riproposte le gesta di Braccio Fortebraccio)? 1416 ha significato il passaggio dal Medioevo al Rinascimento e Perugia sarebbe potuta essere la capitale di quel regno italico. Celebriamo l’unione di questa città, della quale sono orgogliosa”.
Alla fine tutti gli interpreti della manifestazione hanno posato per una foto di gruppo e uno di questi, Alexio Bachiorri, ha dichiarato: “Avevamo bisogno di credere in qualcosa. Portare il Grifo sul petto è un grande orgoglio. Siamo in un momento in cui la collettività è venuta meno, vogliamo scommettere su chi ci sta di fronte e portare sul campo un’ideale”.