Alvini, quante alternative per Frosinone. Ballottaggi in ogni reparto 

Frosinone-Perugia, che ricordi evoca? 

Solo uno, quello che vide il Perugia conquistare la serie B grazie al gol di Moscati.

È una squadra che conta veterani in ogni reparto, temibile e votata al gioco. Pronostici? 

Non ne faccio, ma ti dico che dopo i rinforzi necessari per arricchire l’organico, ho molta fiducia. Alvini ha sempre fatto giocare bene la squadra. Contro l’Ascoli, soprattutto nel primo tempo, il Perugia ha subito attacchi costanti. Si vedeva che a centrocampo mancava qualcosa. Segre, Ghion e Murgia aggiungono quantità e qualità. 

In attacco è arrivato Matos, non proprio un goleador.

I numeri contano, ma sempre fino a un certo punto. Come ho sempre detto, amo gli attaccanti cattivi e smaliziati. Quando Di Carmine giunse a Perugia per la prima volta non era certo l’attaccante prolifico che poi è diventato. Matos è smaliziato, ha la giusta cattiveria per farsi rispettare in area di rigore. Sono ottimista, penso che i gol arriveranno e che la sua presenza sarà importante anche per far crescere De Luca.

Ballottaggi di formazione. Nel 3-4-1-2 di Alvini dovrebbe continuare Rosi – e non Curado – nel terzetto con Angella e Dell’Orco. Falzerano e Lisi esterni, chi nella mediana? 

Sulla carta per il momento ti dico Segre ed uno tra Burrai e Vanbaleghem. Non sottovalutare Santoro, regista bravo nel dettare i tempi, e Ghion, nell’attesa che comprenda i meccanismi di Alvini. Kouan è un jolly prezioso, può essere collocato dovunque. 

Anche sulla trequarti? 

Lì potrebbe giostrare Murgia. Tecnica e fantasia ne ha da vendere.

In attacco Carretta-Murano o Matos-De Luca? È il gioco delle coppie. 

Direi spazio a chi finora ha segnato. Carretta-Murano, nell’attesa che Matos acquisisca a pieno i movimenti che chiede Alvini. De Luca sta recuperando dall’infortunio. 

Chiudiamo con una curiosità. Recentemente siamo stati presi di mira da qualcuno. Addirittura ho visto un’immagine piuttosto goliardica di un sidecar con gli stemmi di Andria, Bari ed Inter. 

Davvero? Non l’ho vista, ma la cosa fa sorridere.  Solo gli stemmi? L’autore avrebbe potuto sbizzarrirsi ancor di più, magari scrivendo sulle fiancate del Sidecar #Amala e #NoisiamodiserieA. È bello scherzare, l’ironia e il sarcasmo sono fondamentali nella vita. Non ho mai dato peso a queste cose. Non l’ho fatto per l’Inter, nè per la testata che si occupa delle vicende nerazzurre e di cui sono direttore editoriale, non comincerò a Perugia. Sono cose che lasciano il tempo che trovano e che da sempre fanno parte del calcio. Giornalista e tifoso vivono il calcio in maniera differente, ed è giusto che sia così.

Non fa una piega. Accosta il sidecar, griffato solo Tifogrifo. Ed offrimi un caffè. Al solito bar.