Fabio Caserta verso la panchina del Grifo. Ritratto di un uomo che ha vinto la sua prima difficile battaglia ad otto anni
Scritto da Redazione il 21/08/2020
Fabio Caserta sarà – con ogni probabilità – il nuovo allenatore del Perugia. Le certezze si avranno solo quando il nero della penna si poserà su bianco dei contratti, e le firme diverranno indelebili. Esistono patti tra uomini, e le sensazioni sono positive. Questione di sguardi, d’intesa sui programmi e di voglia di vivere insieme un futuro soddisfacente e gratificante. È risaputo che nessun mezzo di comunicazione sostituirà mai lo sguardo di un uomo, e su questo – come su tanti altri aspetti – Paulo Coelho aveva ragione. Per comprendere l’animo umano, bisogna guardare qualcuno negli occhi.
Fabio Caserta da Melito di Porto Salvo, un comune in provincia di Reggio Calabria, ha lo sguardo tipico di chi non smetterà mai di sognare. Di sogni ne ha realizzati – e tanti – come calcare i palcoscenici della serie A e condurre la Juve Stabia in serie B attraverso un calcio pratico e spettacolare al tempo stesso. Gustoso come un vino fresco e vivace a cui aggiungere le bollicine del più intenso degli champagne che, in parecchie partite, ha solleticato il fine palato degli appassionati di calcio. Castellammare di Stabia è diventata casa, non una questione di mattoni, ma di anima, luogo dove risiede l’amore, vengono custoditi i ricordi, arrivano gli amici e la famiglia è per sempre. La retrocessione di quest’anno, anche figlia dell’emergenza Covid – dato che la Juve Stabia prima dell’emergenza aveva un altro passo – non potrà mai scalfire un rapporto destinato a rimanere eterno.
Ma gli occhi di Fabio Caserta comunicano tanto altro, come coraggio di non mollare mai, e pazienza nel persistere ed urlare al mondo intero che tutti possono farcela. È sempre stato così, sin da bambino, quando a otto anni ha rischiato di morire dopo un gravissimo incidente con il suo amato nonno, ed ha dovuto affrontare una lunga riabilitazione. Spalle di un bimbo diventato grande prima del tempo e capace di guardare sempre avanti e di non abbattersi mai. Spalle larghe che hanno dovuto sostenere l’amata famiglia in quella maledetta notte d’ottobre del 2013, quando il destino gli ha strappato via prematuramente suo fratello Raffaele, primo tifoso e da sempre orgoglioso di Fabio. Da quel momento Fabio Caserta ha compreso che ogni vittoria, ogni goccia di sudore versata per il calcio l’avrebbe dedicata a Raffaele, nobile animo che dal cielo continua a supportarlo e a sostenerlo.
Rialzarsi anche quando la vita ti mette a dura prova, far capire a tutti che anche quando ti metteranno all’angolo, dovranno sudare parecchio prima di mandarti al tappeto. Fabio Caserta è l’uomo che potrebbe aiutare il Grifo smarrito a recuperare l’autostima dilapidata in una stagione fallimentare. Basta guardarlo negli occhi per comprendere che è animato da voglia di vincere. Occhi che sanno soffrire, amare e, soprattutto, trionfare.
Raffaele Garinella-Tifogrifo.com