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Goretti lascia il Perugia con il magone: “Era impossibile far retrocedere questa squadra, ora tutti uniti per la risalita”

Scritto da il 20/08/2020

 

 
La clamorosa, incredibile ed assurda retrocessione del Perugia in serie C ha provocato un vero scossone nei quadri dirigenziali. A rimetterci il posto, dopo otto anni di onorato servizio, è anche Roberto Goretti, sostituito ufficialmente da Marco Giannitti, proveniente dal Frosinone. Un addio dunque più doloroso che mai per il Goro, che si è voluto confessare per un ultima volta in videoconferenza prima di lasciare definitivamente la sede sociale di Pian di Massiano.
 
“Prima di rispondere alle domande – apre così Goretti – vorrei fare dei ringraziamenti, in particolare al presidente Santopadre, che mi ha permesso di lavorare nella società della squadra del mio cuore. E’ stato il primo a credere in me e a sostenermi nei momenti difficili. E’ stato un rapporto vero, autentico, fatto di momenti buoni e altri meno, ma il confronto è stato sempre leale e onesto. Ringrazio poi tutti i tifosi del Perugia, che in questi 10 anni totali mi hanno sostenuto e aiutato così come mi hanno giustamente mandato a quel paese l’altra sera. E’ anche giusto accettare queste parole. Grazie agli allenatori e ai calciatori che si sono avvicendati. Poi la stampa: con me siete stati bravi, perchè sono un orso e restio a comunicare. Il telefonino non è per me uno strumento familiare. La mia collaborazione non è stata impeccabile, perchè sono così. Saluto poi le persone a cui tengo moltissimo, perchè loro hanno formato il Perugia tutti i giorni: fisioterapisti, dottori, marketing, comunicazione e amministrazione. Sono stati loro i miei compagni, che mi hanno supportato e sopportato ogni giorno”.
 
Come è maturata questa decisione?
 
In questi giorni ci siamo parlati molto con il presidente, specie dopo la fine del playout. E’ stata una stagione schifosa. Abbiamo sviscerato a cuore aperto ciò che c’era da dire e ragionato insieme. Poi c’è stata la decisione, presa in maniera onesta. Non ci sarebbero state le condizioni per creare una situazione subito vincente. A livello umano ci saremo sempre
 
Hai definito “schifosa” questa stagione. Ti senti tradito dai giocatori che hai scelto?
 
E’ impossibile far retrocedere questa squadra. A me non piace parlare di situazioni particolari. I due responsabili siamo io ed il presidente e dobbiamo dividerci le colpe. Credo bisogna fermarsi qui
 
Quando hai capito che la situazione potesse degenerare?
 
Credo che un dirigente vada giudicato per tutto il percorso. E’ stato un anno difficile: troppe espulsioni, bestemmie, insulti all’arbitro, lamentele alle sostituzioni. Dopo Perugia – Venezia ho detto a giocatori che se non avessimo cambiato atteggiamento avremmo rischiato di retrocedere. Da gennaio in poi è stato un film dell’orrore scritto da un regista molto bravo
 
Le critiche hanno riguardato soprattutto il mercato di gennaio…
 
Già a dicembre ho capito che in pochi giocatori si sarebbero mossi. Non c’era la possibilità di fare le operazioni necessarie. Abbiamo cercato di cambiare guida tecnica per avere un approccio diverso. Inutile andare nei dettagli
 
Si può dire che la tua più grande soddisfazione sia Spinazzola e la più grande delusione Iemmello?
 
Non è giusto parlare dei singoli e un bravo ds non lo fa. Bisogna essere bravi a capire i propri errori
 
Questa storia continuerà?
 
Si, il settore giovanile del Perugia deve essere una risorsa straordinaria. Tutti i giocatori più forti della regione devono poterci giocare
 
Che Perugia lascerai?
 
In questi otto anni sono stato esclusivamente il direttore sportivo del Perugia, tanto da annullare la mia vita sociale. Credo di essermi meritato di esserlo stato anche se in questo periodo l’ho meritato di meno. E’ parte della mia vita, sono perugini e per me esiste ed esisterà solo il Perugia. Volerlo portare in serie A era un sogno che però si è trasformato in un incubo che mi tormenterà per molto tempo. Speravo di chiudere tra gli applausi in Corso Vannucci per poter festeggiare qualcosa, invece sono andato via tra gli insulti. Forza Perugia, il presidente è partito molto forte. Sono molto felice del ritorno di Comotto, un ragazzo in gamba che saprà dare il proprio contributo e carattere a questa società. E’ onesto, pulito e sa vincere. Dobbiamo ripartire a razzo e lottare per vincere il campionato per tornare in B dopo 7 mesi. Sarà fondamentale l’apporto dei nostri tifosi. Va creato un ambiente positivo  perchè remando dalla stessa parte si possono ottenere i risultati. I supporters sono un valore aggiunto troppo importante così come la loro unione con il presidente. 
 
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com
 
 
 
 
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