TifoGrifo.com: Web Radio Tv Perugia, calcio, sport, sito, giornale,news

Sulla retrocessione del Perugia

Scritto da il 16/08/2020

Il Perugia è ripiombato in serie C.
È un gioco, lo sappiamo, può succedere ma c’è modo e modo di “perdere” e poi non possiamo ignorare quanto le “fortune calcistiche” incidano sul livello di importanza e di “successo” di una comunità cittadina. 
La storia del Perugia è costellata di successi e di insuccessi, di promozioni, retrocessioni e fallimenti, l’ultimo risalente a una decina d’anni fa.
Non dimentichiamoci che, in coincidenza con tale fallimento, il Perugia ripartì con la nuova società addirittura dal girone E della serie D.
Non bisogna mai perdere la memoria. Oggi ripartiremo, salvo imprevisti, dalla serie C.
Detto questo, quello che sembra evidente è che il Perugia si trovi alla fine di un ciclo, iniziato con la rinascita della società dopo l’ultimo fallimento e la risalita in serie B con la gestione Santopadre, nel 2014 e la guida tecnica di Andrea Camplone.
Gli anni di questo ciclo in B ci hanno dato i play off, quelli per la promozione, più o meno sfiorata e questo infelice campionato del Covid 19, così passerà alla storia, in cui siamo tornati nell'”inferno ” della serie C. Ma non è tanto questo a turbarci e a farci arrabbiare. È che il “gioco” di alcuni giocatori non convince. Aleggiano sospetti e interrogativi, è inutile nascondercelo. Quando si batte un rigore, “passando” letteralmente il pallone al portiere, come è stato detto, e da parte del nostro capocannoniere, vuol dire che qualcosa non torna. Non facciamo finta di nulla.
Si può perdere in tanti modi ma il Perugia ha perso il campionato del Covid in modo disonorevole, al di là del rendimento dei singoli.
Alcuni hanno onorato la loro appartenenza al Perugia: su tutti, Melchiorri e poi Falcinelli, Vicario, Gyomber, Kouan, Nzita, Sgarbi.
Ma di altri è meglio non parlare.
Cos’ha questo Perugia ? C’è una caratteristica che ha impedito la creazione di una squadra compatta ed affiatata. Non si può affrontare un campionato soprattutto di serie B con una squadra ogni anno diversa e spesso anche con l’allenatore che cambia altrettanto. Questa è una politica che ha un responsabile, il presidente o l’amministratore delegato, Massimiliano Santopadre, l'”uomo solo al comando”, come lo ha chiamato quel giornalista intelligente e attaccato alla città che è Mario Mariano. Ha funzionato questo continuo tourbillon di formazioni e di allenatori ? Finché è andata bene, più o meno, è andata e nemmeno tanto male. Il Perugia ha giocato e perso i suoi play off, quelli che hanno regole diverse dai play out, ci ricordava, con sorprendente passione, Riccardo Marioni.
Ma una citta’ come Perugia, con il passato calcistico che può vantare e, diciamolo pure, perché no, con la sua storia e con una tifoseria meravigliosa e appassionata, manichini a parte, può sentirsi appagata da questo “brillante” vivacchiare ? No, anche perché si tratta di un percorso che si muove sul filo del rasoio. E oggi è accaduto quello che poteva prevedersi.
Questa squadra non ha saputo gestire i tempi della singola partita e quelli del campionato. Undici sconfitte, se non sbaglio, in questo anno disgraziato che abbiamo vissuto con mascherine e disinfettanti, sono un po’ troppe.
E il Perugia è letteralmente crollato nel momento cruciale del campionato e il suo capocannoniere si è dissolto ed ha finito, proprio lui, con quel “rigore” indifendibile, a consegnare alla sua squadra la retrocessione.
Cosa è successo ? Puo’ essere successo di tutto. La città e i tifosi debbono sapere.
Sono convinto che questa meravigliosa tifoseria è pronta a dare il suo caldo appoggio alla squadra ma i responsabili della societa’, anzi l'”uomo solo al comando”, deve “battere un colpo”, dire cosa vuol fare e dimostrarlo.
Se vuol continuare a guidare il Perugia, altrimenti se ne liberi perché non è obbligato a continuare la sua presidenza.
Noi non stiamo negli spogliatoi e non sappiamo cosa succeda ma pensiamo che i problemi siano quelli che abbiamo evidenziato. Possiamo sbagliarci ma ci sembra che le cose stiano proprio così.
Se sbagliamo, qualcuno ce lo dimostri.
Cosa si possa rimproverare infine a un allenatore come Oddo decisamente non riesco a capirlo.
E allora, forse non ci siamo resi pienamente conto di quella che è l’importanza di questa citta’ solo perché siamo abituati a vederla “azzoppata” e come rattrappita da quella terribile sconfitta nella “guerra del sale” ad opera delle truppe di Paolo III Farnese, guidate da Alessandro Tomassoni da Terni, sì, proprio un ternano…. Non è una battuta. Quella sconfitta e la repressione che ne segui’ stroncarono lo sviluppo della citta’ che sarebbe divenuta una delle più importanti del Centro Nord d’Italia, dopo essere stata un’antica lucumonia etrusca quando Milano, Torino, Londra e Parigi erano piccoli villaggi celtici.
Questa storia e la storia sportiva di Perugia, altrettanto prestigiosa, meritano una sorte calcistica superiore e più adeguata di quella di salire e scendere tra la  B e la C.

Giuliano Mignini per TifoGrifo.com

Scritto da
il 16/08/2020.
Registrato sotto PERUGIA CALCIO, Primo Piano.

Multimedia

passionebiancorossa

Tifogrifo - Quotidiano ed Emittente Radio-Televisiva Web - Autorizzazione 33/2002 Registro dei Periodici del Tribunale di Perugia 24/9/2002 - Iscrizione Registro Operatori Comunicazione N° 21374 - Partita IVA: 03125390546 - Iscritta al registro delle imprese di Perugia C.C.I.A.A. Nr. Rea PG 273151 – © Tutti i diritti sono riservati - Studio grafico: EffePi Soluzioni Grafiche - Provider: Aruba Spa