Grifo, torna a parlare Roberto Goretti: “È stato un ottimo mercato. Ora dimostriamo di essere squadra”
Scritto da Redazione il 12/02/2020
Dopo un lungo silenzio torna a parlare Roberto Goretti. Il direttore dell’area tecnica ha tenuto questo pomeriggio, mentre è in corso l’allenamento della squadra, una conferenza stampa per parlare sia del mercato, che ha chiuso i battenti poco meno di due settimane fa, e sul momento vissuto dal Perugia in generale. Tre quarti d’ora su cui si è spaziato su diversi temi.
UN MERCATO DIFFICILE – “Si è avuta la possibilità di spostate pochi giocatori di una certa importanza – ha spiegato Goretti – che avrebbero davvero potuto cambiare le sorti delle squadre. Con l’avvento delle liste sono stati razionalizzati giocatori di A per ridurre i costi e questo di fatto riduce i margini di movimento per le società di B”. Gli obbiettivi erano precisi: “Volevo mettere a disposizione in primis un difensore centrale, che sarebbe dovuto arrivare entro la ripresa dell’8 di gennaio. L’unico che poteva accettare un’offerta di altri club era Sierralta, o in alternativa si doveva ricorrere agli svincolati”. Ovvio il riferimento a Rajkovic, che ha alla fine accettato dopo molte vicissitudini: “Su di lui sono state fatte ricostruzioni errate. Il Perugia voleva capire bene il suo stato di salute ed è venuto, per sua volontà, a visitare le strutture. Ha fatto le visite ma ha preferito valutare altre situazioni prima di dirci di si”. Il secondo obbiettivo era un centrocampista: “Ne volevamo uno di esperienza e con caratteristiche diverse rispetto a quelli già presenti in rosa. Sono convinto che li aiuterà a crescere e ci darà una grande mano. È stato l’unico interprete del ruolo ad uscire da una squadra di B perché le scelte fatte in estate sono state confermate”. Spazio poi per altri due arrivi: “Sono arrivati Benzar e Barone. Il primo era l’unico pronto ma ha avuto un’influenza e un affaticamento e, conoscendo il gioco di Cosmi, può dare una mano in fase di spinta; il secondo potrà capire un calcio diverso”. Molta fatica anche nelle uscite: “Abbiamo avuto delle richieste per dei nostri calciatori, ritenute insufficienti. Ora avremo una rosa larga e non penso sia un bene perché diventa difficile ottimizzare il rendimento dei giocatori. Un direttore sportivo deve mettere l’allenatore in condizione di scegliere come numero. Ci sono troppe frecce ma Cosmi avrà l’esperienza giusta. Siamo convinti che sia stato un ottimo mercato”. Balic è da tempo fuori dal progetto: “Siamo vicini a chiudere la sua cessione”. Due elementi chiacchierati erano Melchiorri e Iemmello: “Sono giunte offerte declinate. Quando appare sui social non si può controllare”. Ma fare mercato così in definitiva, ha un senso? “Per me no, durante gli impegni agonistici dovrebbe essere chiuso”.
SPEZIA, UNA BATOSTA INDIGESTA – “Ho avuto tre giorni di mal di stomaco – ammette con estrema sincerità il dirigente biancorosso – come accade spesso quando si perde in casa. Innanzitutto vanno fatti i complimenti all’avversario, che ieri sera ha proseguito sulla strada intrapresa. Lo Spezia ha una qualità inferiore solo all’Empoli di Andreazzoli. Credo però che la verità stia nel mezzo: il Perugia ha avuto una giornata negativa, che però considerò come un passaggio a vuoto anche a causa di una situazione tattica difficile. Però posso dire che in queste cinque partite dopo la sosta di Natale si è visto un primo a cenno di essere squadra”. Merito di Serse Cosmi: “Una volta deciso di cambiare guida tecnica abbiamo preso un po’ di riposo ed incontrato due allenatori. Serse ci ha conquistati e sono convinto che il suo carisma e il modo di vedere il calcio conquisterà tutti. Deve essere considerato la pietra per costruire un nuovo progetto tecnico e se riuscirà a trasmettere i suoi concetti avremo una fase lunga di successo. Va aiutato e sostenuto, da tutti”.
ALL’ORIZZONTE C’È IL FROSINONE – Dopo la gara di andata sarà il secondo incontro con Alessandro Nesta: “Ci siamo sentiti poco perché siamo due a cui non piace stare al telefono. C’è una stima enorme per un uomo di intelligenza e onestà. Allena una squadra forte, che può tornare in A. Sarà una partita complicata, sia per noi che per loro”.
LA CONDIZIONE È APPROSSIMATIVA – “Ci vorrà un mese per avere tutta la rosa allo stesso livello, anche se penso che l’infortunio più grave è stato quello del mister, che non ha potuto seguire buona parte del lavoro settimanale. Ora sta bene e la sua presenza farà la differenza”.
SUI SINGOLI – “Carraro? Ha avuto una grande crescita da quando è arrivato e quest’anno ha alternato prove buone a meno buone. Poi dopo Natale ha ripreso così così. Il mister ha chiesto un giocatore diverso, ma sono sicuro che Marco saprà essere protagonista. Di Chiara? Il suo infortunio ci ha penalizzato così come avrebbe penalizzato tutti. Va detto però che sono soddisfatto di Nzita, bisogna aspettare e dare qualche possibilità a questi giocatori. Ha sempre fatto quel che ha chiesto il mister, anche se sbagliando alcune cose. Questo è un punto a suo favore. Melchiorri? L’ho voluto fortemente lo scorso anno, ha fatto un girone di andata importante e uno di ritorno non esaltante, anche a causa di problematiche fisiche. Quest’anno con Oddo l’idea era di giocare con il 4-3-3 e abbiamo preso tre trequartisti, tre esterni d’attacco e tre attaccanti puri. Poi la sua scelta è virata sul 4-3-2-2 ed è ovvio che penalizzasse sia lui che Falcinelli. Probabilmente con il vecchio allenatore sarebbe andato via, ma si è sempre dimostrato persona per bene e professionale. Cosmi ha dunque chiesto di non cederlo”.
ASPETTATIVE E OBBIETTIVI – “Mi aspetto di vedere una squadra. Chi riuscirà ad esserlo nel corso del campionato avrà un vantaggio enorme. Tutti dovranno remare dalla stessa parte ed i calciatori dovranno sentirselo, lottare, crederci e seguire alla lettera l’allenatore. L’obbiettivo finale? Ritengo di aver fallito cinque volte. Io personalmente voglio andare in serie A ed è una cosa che richiede il massimo da tutti. Invito di nuovo i giocatori a lavorare e a seguire il mister”.
Enrico Fanelli-TifoGrifo.com