Perugia-Roma 1-3. Un buon Perugia, tra note positive e correttivi da individuare
Scritto da Daniele Orlandi il 31/07/2019Il Perugia ha già un’identità, questa la prima indicazione che viene dall’amichevole di lusso che ha rinverdito al Curi i fasti del calcio ai massimi livelli, con o,tre 17.000 spettatori. Un’identità, com’è ovvio, non ancora definita, con diversi aspetti da limare e meccanismi da maturare. Davanti alla Roma e al differenziale tecnico evidente fin dalle prime battute, i grifoni hanno giocato compatti e corti, con coraggio e intraprendenza, cercando di applicare lo spartito del tecnico, a partire dalla propensione a verticalizzare ogni volta che era possibile. Il problema è stato che anche la Roma ha interpretato la partita con impegno, senza presunzione da lignaggio superiore, e ha attuato un pressing a tutto campo che spesso ha costretto il Perugia a cercare il passaggio filtrante dalla propria metà campo e questo ha ridotto la potenziale pericolosità delle iniziative dei grifoni. Al netto, comunque, della precarietà da lavori in corso, naturale a questo punto della preparazione, Oddo può registrare diversi spunti positivi del lavoro fin qui svolto. Su tutti, la già ottima prestanza fisica e tattica di Di Chiara e la conferma del fiuto da gol di Iemmello. Per il resto, anche in attesa delle rifiniture di mercato, la differenza tattica con i capitolini è pesata, come spesso succede, sulle giocate e sugli episodi, più che sulla superiorità tattica. In prospettiva, anche guardando al mercato, sarà forse utile superare un limite che era già del Perugia dell’anno scorso, i centimetri e i chili, cioè la fisicità in mezzo al campo, che in serie B è elemento spesso fondamentale. Ci sarà poi da vedere come la propensione anteriore del gioco e della disposizione tattica di Oddo potranno garantire l’equilibrio necessario per assicurare la continuità che serve per puntare in alto. Ma questi sono tutti appunti scritti su fogli volanti, perché il più è ovviamente ancora da mettere nero su bianco. I prossimi test e le ulteriori operazioni di mercato che bollono in pentola potranno aggiustare gli aspetti da migliorare. Per ora, quel che si è visto autorizza a sperare in una stagione di buon livello. Ma quanto serve per alzare l’asticella non si dovrà trascurare di farlo.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia