Il campionato di serie B finisce com’era cominciato: nel caos, seconda puntata
Scritto da Redazione il 19/05/2019Come avevo ampiamente previsto nel primo articolo (Il campionato di serie B finisce com’era cominciato: nel caos) il finale di questo campionato si gioca non solo sul campo, con le partite dei playoff , ma anche nelle aule dei tribunali dove i protagonisti sono gli avvocati da una parte e i giudici dall’altro, in un confronto aspro e senza esclusione di colpi perché i pasticci, chiamiamoli così per carità di patria, sono veramente tanti che è anche difficile raccontarli. Ci provo.
La procura Federale della Figc, alla vigilia dell’ultima partita di campionato di serie B, scopre che qualcosa nei conti del Palermo calcio non era in regola e chiede al Tribunale Federale Nazionale la retrocessione in serie C della squadra rosanero. Il Tribunale accoglie la richiesta del Pm e dispone la retrocessione del Palermo all’ ultimo posto in classifica, invece del terzo, conquistato sul campo con 63 punti, da dove avrebbe avuto il diritto di disputare i play-off per la terza promozione in serie A. Ne consegue che la classifica, con il Palermo all’ultimo posto, deve scorrere di una posizione. Ne trae vantaggio il Perugia che invece del nono posto sale all’ottavo, utile per disputare i preliminare play-off, purtroppo andati male perché a Verona i grifoni, sabato sera, hanno perso per 4-1 e sono stati eliminati, mentre nell’altro preliminare si è qualificato il Cittadella che ha eliminato lo Spezia. La società siciliana, però, con una squadra agguerrita di avvocati, presenta ricorso contro la decisione del Tribunale, alla Corte d’Appello Federale che si pronuncerà giovedì prossimo 23 maggio, e chiede anche, come logica e buonsenso suggeriscono, in attesa della decisione, la sospensione dei play-off. La richiesta del rinvio viene respinta, ma ciò che stupisce è la motivazione, aberrante, sotto qualsiasi profilo, logico e giuridico, ed è questa: “Ad avviso della Cfa, riunita a sezioni unite, la disputa dei playoff non impedirebbe alla lega di serie b – preso atto della eventuale decisione di accoglimento dell’appello della società e della conseguente necessità di assicurare effettiva ed efficace esecuzione della stessa – di valutare l’annullamento delle gare di play off eventualmente disputate e, quindi, ridefinire la lista delle aventi diritto a partecipare (nonché il relativo calendario) alla disputa della predetta fase finale per la individuazione della terza società del campionato di serie b titolata ad approdare nella categoria superiore.” Ciò significa: intanto si disputano i preliminari play-off, poi, se il Palermo dovesse avere ragione, o comunque una penalizzazione meno pesante (fino a meno 13 punti, tanto da rientrare nella zona play off) si dovranno annullare le partite già disputate e si riscrive la classifica, insomma si ricomincia. Sembra incredibile e invece è proprio così: la sagra dell’incertezza, un modo straordinario per aumentare le polemiche e i ricorsi.
Ma c’è un aspetto che sarebbe da valutare meglio. Ed è questo. Se la Corte d’Appello, giovedì prossimo 23 maggio, dovesse confermare la retrocessione all’ultimo posto in classifica del Palermo, vuol dire togliere i 63 punti alla squadra rosanero, che non aveva titolo a partecipare al campionato, per le irregolarità dei bilanci, in pratica è come se non avesse giocato. E’ successo, ed è stato fatto, in serie C (girone C) con il Matera: ultimo con zero punti. Togliere tutti i punti al Palermo significa sia quelli conquistati ma anche i punti che hanno preso tutte le altre squadre giocando con il Palermo. E allora bisognerebbe rifare la classifica. Che sarebbe questa: Lecce 66 punti, a seguire Brescia (- 4, frutto di una vittoria e di un pareggio con il Palermo) 63, Benevento (-1) 59, Pescara (-3) 52, Verona (-1) 51, Cittadella (-1) 50, Perugia 50, Spezia (-2) 49. Con questa nuova classifica il Perugia avrebbe dovuto giocare a Cittadella e non a Verona dove invece sarebbe dovuto andare lo Spezia. Allora tutto da rifare? Sì, se la Corte d’Appello giovedì 23 dovesse confermare la sentenza del Tribunale. La “rivoluzione” ci sarebbe anche in coda. Con il Palermo, ultimo a zero punti, andrebbero in C il Carpi con 29 punti e il Padova (-1) 30, mentre la Salernitana (-4) 34 farebbe i play – out o con il Foggia (-1) 36 o il Venezia (-2) 36. A proposito dei play-out non si capisce (o, forse, al contrario, si capisce benissimo) per quale ragione la Lega di B abbia deciso, peraltro con una deliberazione in un contesto caratterizzato da un macroscopico conflitto di interesse, che non si dovessero più fare. La decisione non poteva essere presa perché la competenza è della Figc e non della Lega. Su questo punto il Foggia ha già dato mandato ai legali di fare ricorso al Tar. E questi sono solo i preliminari della Babele calcistica dell’estate 2019.
Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia