Grifo, è il giorno di Marco Carraro: “Sono qui per aiutare questa squadra. Ecco com’è nata questa possibilità…”
Scritto da Redazione il 29/01/2019Solo poche settimane fa in pochi avrebbero scommesso che Marco Carraro, classe 1998 da Mestre (Venezia), avrebbe vestito la maglia del Perugia. Il giovane centrocampista, professione regista, anche se può essere ritenuto un tuttofare del ruolo, sembrava aver trovato la dimensione giusta in quel di Foggia, ma il cambio di allenatore, da Grassadonia a Padalino, ha cambiato le carte in tavola ed ecco che la mediana biancorossa si ritrova con una preziosa pedina in più. Carraro, presentato poco prima dell’ora di pranzo al Museo del Grifo, arriva dall’Atalanta in prestito secco fino a giugno anche se c’è un accordo verbale per prolungarlo nella stagione seguente.
Ciao Marco, quali sono le tue prime impressioni all’arrivo a Perugia?
Sono molto contento di essere arrivato qua. Sono stato colpito dalle ambizioni e dagli obbiettivi. Spero di contribuire a raggiungerli
Di te si è detto che puoi giocare dappertutto. Qual’è il ruolo del centrocampo che preferisci?
Mi sento un mediano davanti alla difesa, anche se ho giocato anche da mezzala. Da regista riesco a rendere di più, meglio se in un centrocampo a tre
Com’è nata l’opzione Perugia?
Fino ad un mese prima della sosta ho sempre giocato, poi con l’arrivo di mister Padalino la società ha fatto altre scelte ed è venuta fuori questa opportunità
Hai esordito dalla panchina ad Ascoli. Che impressione hai tratto da questo gruppo?
Quella di una buonissima squadra, con il giusto mix di giovani ed esperti. Ci sono i presupposti per fare bene
E l’approccio con i metodi di allenamento di Nesta?
Normale un periodo di adattamento ci possa essere. L’intensità è piuttosto alta, poi ci pensa lo staff a darci tutto ciò che ci serve
Hai un modello particolare?
È un giocatore che giocava nell’Inter e poi ha fatto tanti anni di Juve, cioè Andrea Pirlo
Cosa ti ha colpito dell’ambiente interista?
Sicuramente la professionalità e la serietà dei campioni che si presentavano molto tempo prima degli allenamenti e che lavoravano anche dopo di essi
Sul tuo stile di gioco cosa puoi dirci?
Mi piace giocare palla a terra. Non disdegno la fase di interdizione e quella del gioco aereo. Spero di dare una mano
Tra i suoi allenatori un contributo importante lo ha fornito sicuramente Zeman. Quanto è atato determinante nella tua formazione?
È stato importante perché mi ha lanciato nei professionisti e mi ha insegnato molto. Nel suo gioco voleva che verticalizzassi sempre invece di giocare in orizzontale come facevo prima
L’obbiettivo personale è la serie A?
Chi non vorrebbe giocarci. Se mi piacerebbe farlo con il Perugia? Magari
Sui tuoi hobby cosa puoi dirci?
Sono social il giusto. Gioco alla play e mi piace visitare i posti nuovi
Infine, conoscevi già qualcuno della rosa biancorossa?
Conosco Sgarbi, che giocava con me nell’Inter, e Vido, un mio compaesano.
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com