In sidecar… pensieri ed opinioni sul Perugia- le squadre lombarde sono indigeste. A Santopadre sempre grati per l’ottima gestione economica. L’augurio che possa conquistare la serie A come D’Attoma e Gaucci.
Scritto da Raffaele Garinella il 23/01/2019
Ultime due partite recitano testualmente: due sconfitte, sei reti incassate, zero reti realizzate. Campanello d’allarme?
Mi conosci bene, anzi, benissimo. In tempi non sospetti parlavo di salvezza da raggiungere quanto prima. Solo allora, aiutato dalla matematica, dormirò sonni tranquilli. Per il momento il mio riposo è disturbato.
Non penserai mica che la squadra non sia da playoff? Siamo sempre lì.
Non ho detto questo, ho detto che bisogna prima centrare la salvezza. La squadra è composta, per la maggior parte, da elementi giovani. E la gioventù, è cosa risaputa, non sempre abbraccia la saggezza, la capacità razionale di gestire determinate gare. O meglio, in determinati momenti delle partite servirebbe maggiore esperienza. Chiarito questo aspetto, la squadra ha le carte in regola per fare più che bene.
Come ha saputo fare il Brescia. Bravo Corini nell’individuare Kingsley come punto di forza. Bloccato l’ex Bologna, il centrocampo ha girato a vuoto. Ma Corini non si è fermato a questo. Ha colpito ed affondato il Grifo sulla corsia mancina, punto debole della squadra.
E poi ha vinto puntando sull’esperienza,-si legga Dessena-, e sulla capacità realizzativa,-si guardino le voci Torregrossa-Donnarumma. Nel vocabolario dei sinonimi, in merito ai due attaccanti, si troverà la parola goleador di razza.
Il presidente aveva promesso tre acquisti importanti. Cosa si intende per importante, almeno secondo te?
È importante chi riesce a fare la differenza. Falzerano è importante, a Venezia ha fatto la differenza. Durante la passata stagione è stato eletto miglior centrocampista della serie B.
E Sadiq? A me non ha entusiasmato, ma si tratta della prima apparizione. Presto per dare giudizi definitivi.
Sadiq, al momento, è tutto da scoprire. In Scozia ha totalizzato 161 minuti. Precisamente 101 in League Cup, 2 nelle qualificazioni in Europa League, 13 in Premiership, e 45 in Challenge Cup. Con questi numeri, non è stato decisivo, e, di conseguenza, al momento non lo considero più importante di Bianchimano.
Cosa ti aspetti dal mercato? Martella? Mazan?
Mi aspetto calciatori determinanti. Comprare calciatori bravi tanto quanto i vari Ngawa, Falasco e Felicioli serve a poco. Bisogna comprarne di più bravi. Martella mi piace, e parecchio. Punterei anche su un regista e su un centravanti differente da quelli in rosa. Carraro, regista del Foggia, di proprietà dell’Atalanta, sembra molto vicino. È un classe ’98.
Goretti e Pizzimenti hanno dimostrato di essere dirigenti capaci e competenti. Vido e Melchiorri, in due, hanno totalizzato dieci reti. Una in meno di Di Carmine al termine del girone di andata dello scorso campionato. Forse hai ragione, un centravanti potrebbe servire. Han, almeno per adesso, non ha convinto né ha lasciato il segno. La sua stagione, almeno per il momento, è stata parecchio tribolata.
Nesta ha fatto il massimo, annichilendo il mio iniziale scetticismo, ma sarebbe un peccato vanificare l’ottimo lavoro non intervenendo con decisione sul mercato.
Bisogna sempre tenere d’occhio il bilancio. Secondo transfermarkt.it alla voce bilancio trasferimenti c’è un attivo di 500.000 euro.
E di questo ringrazieremo sempre il presidente. È chiaro che per migliorare nei risultati, fin qui più che soddisfacenti, bisogna sempre guardare a mostri sacri come Franco D’Attoma e Luciano Gaucci.
Sai quanto sia devoto alla famiglia Gaucci. Qualcuno potrebbe dire che nel 2005 il Perugia è scomparso dal professionismo. Cosa risponderesti?
Direi semplicemente che nel Rinascimento i pittori guardavano le opere di Leonardo Da Vinci, nonostante la Battaglia di Anghiari non sia stata portata a compimento.
Ho capito quello che vuoi dire. Prima della Battaglia di Anghiari ci sono state la Vergine delle rocce, la Dama con l’ermellino e L’Ultima cena. Il Perugia è sparito dal professionismo nel 2005, ma con Gaucci ha conquistato promozioni, si è posizionato stabilmente in serie A, ed ha conquistato la coppa Intertoto disputando una ottima coppa Uefa. Un’epoca unica, straordinaria e, forse, irripetibile.
Saremo sempre grati a Santopadre per la gestione economica, per quanto di straordinario ha fatto. Dalle promozioni in Lega Pro e serie B, ai playoff conquistati sempre, o quasi, passando per il Museo del Grifo, la vera ciliegina sulla torta. Per centrare la serie A, per vincere i playoff, serve qualcosa in più. Anche se, a onore del vero, come ha detto il presidente, si tratta di un anno zero, e non è la serie A l’obiettivo stagionale.
Morale della favola, nessuno chiede Mazzantini, Cordoba, Ze Maria, Rapaic, Saudati, Bazzani o Miccoli. Nessuno sogna Milanese, Tedesco, Olive o Nicola Amoruso. Ma un Antenucci o un Ceravolo, perché no?
Sadiq è bravo, e l’augurio è che possa esplodere a Perugia. Nesta riuscirà dove non è riuscito Steven Gerrard, allenatore dei Glasgow Rangers?
La speranza è quella, ma con qualche certezza in più dormiremmo meglio. Come a dire, ben venga Sadiq, ma un Mbakogu non avrebbe fatto comodo? Chiudiamo con l’Ascoli, gara difficile, campo da sempre ostico.
Vero, ma bisognerà tornare a fare punti, ed anche alla svelta. Contro il Picchio, il Perugia non può sbagliare. Spero in una squadra carica, determinata e convinta di poter far bene. Non solo contro l’Ascoli, ma contro chiunque.
Raffaele Garinella – TifoGrifo.com