Vid(e)ochiamata
Scritto da Federico Basigli il 11/12/2018
Le partite contro Pescara e Lecce testimoniano il fatto che il Grifo c’è.
Con i suoi limiti, perché tra centrocampo ed attacco l’età media è quasi da campionato primavera, e questo vuol dire che probabilmente non nasci pronto, ma che hai margini di miglioramento evidenti, e per dirne uno il Bordin mediocre che avevo visto contro il Pescara (giudizio personalissimo, penso peraltro di essere anche in minoranza) ha già lasciato posto ad un giocatore davvero valido, uno dei migliori in campo a Lecce, che può a ragione entrare nelle rotazioni; anche sfacciato, quando pretende di battere una punizione togliendo palla a colleghi più esperti.
È vero, a Lecce il dominio del Grifo, perché di dominio si è trattato, ha fruttato un solo punto: se la difesa ha chiuso con un clean sheet rendendosi inattaccabile (un posto a El Yamiq io lo troverei quanto più possibile, comunque) ed il baby centrocampo ha menato le danze dal primo all’ultimo minuto, per fare qualche critica si è finiti quindi a parlare dell’attacco.
Posto che non sempre può pensarci il buon Verre, continuo comunque a credere che il reparto avanzato del Grifo abbia tre bei fattori (al netto di Mustacchio e dell’emergente Bianchimano) che possano valere una forza specifica non banale.
Melchiorri nell’occasione è stato parzialmente criticato poiché non ha avuto sangue freddo nell’occasione alla fine del primo tempo.
Ok, in situazioni di 2 contro 1 con il bomber davanti al portiere sarebbe anche utile segnare, ma se tutte le occasioni venissero finalizzate le partite dovrebbero prevedere un numero di gol ben diverso da quello che solitamente si verifica: nel concreto a segnare la maggior parte delle occasioni da gol ci sarebbero più 6 a 6 che 0 a 0, e così non è nemmeno nel paradiso degli Zeman.
Melchiorri non era al massimo della forma, e lo sappiamo. Ha corso come un disperato, e lo abbiamo visto. Ha aiutato la squadra in entrambe le fasi e se in condizioni menomate ha sprecato un’occasione favorevole, beh, la croce gettategliela voi sulle spalle. Io Melchiorri me lo tengo stretto perché un giocatore così è una garanzia.
Han è finalmente rientrato, E Dio solo lo sa quanto sia importante una punta al pari dei due titolari che possa giocare molti minuti e fornire soluzioni tattiche differenti ed ulteriori. Han è rientrato ed è sembrato più in palla che all’esordio, vedremo se per aver trovato avversari più stanchi o per aver migliorato la sua condizione fisica, piuttosto precaria nelle gare di esordio. Han giocherà molto, secondo me, e le sorti del Grifo dipendono da lui forse più di quanto si possa pensare.
Infine Vido.
Ecco, per me Vido è il più forte di tutti. Certo non ha la generosità è l’esperienza di Melchiorri né lo scatto sul breve di Han, però potenzialmente può essere davvero uno degli attaccanti copertina della Serie B, dato un talento evidente che però deve trovare continuità.
Ecco, se c’è un giocatore che nell’orchestra del Perugia nelle ultime partite ha stonato un po’, quel giocatore è stato proprio Luca Vido.
Sarà che pretendo molto da lui, dato che lo ritengo un campioncino vero, sarà che forse fisicamente non sembra al massimo, anche perché l’assenza di Han ha costretto lui e Melchiorri agli straordinari, ma forse l’aspetto in cui mi è sembrato maggiormente carente è stato proprio quello della cazzimma, della determinazione feroce ed incessante che nelle prime partite lo aveva reso per le difese avversarie disturbante quasi quanto lo era Pippo Inzaghi all’epoca.
Vido nelle ultime partite è rimasto molto più sulle sue, decisamente meno propositivo, in attesa del pallone, alla ricerca spesso più che del colpo giusto di quel colpo ad effetto che non sempre è quello più funzionale per la squadra. Certo, è possibile che se il tiro contro il Pescara fosse stato 2 centimetri più interno la narrazione e le prestazioni di Vido avrebbero potuto assumere un valore diverso, ma così non è stato ed a maggior ragione una reazione è necessaria.
Ecco, se posso dare un consiglio (come sempre non richiesto) a Vido è quello di stare sul pezzo, di gustarsi le partite senza pensare al domani o al dopodomani. Il giovane bomber probabilmente avrà una carriera ricca, ma oggi quello che può guadagnarsi col Grifo è tanto, tantissimo.
Si diverta, giochi e cresca in un gruppo che sta facendo maturare tanti talenti. La sua stella sarà tale se saprà brillare insieme agli altri: farlo qui vorrà dire aver compiuto un passo decisivo verso l’alto.
Per lui e per il Grifo.
E comunque… è un piacere vedere questa squadra e vederne la maturazione.
Forza ragazzi.
Forza Grifo!
Federico Basigli – TifoGrifo.com