Ciao Samuel, grande attaccante e uomo sincero.
Scritto da Raffaele Garinella il 20/07/2018
Firenze, 29 settembre 1998
Samuel ha dieci anni ed ha un sogno, quello di diventare calciatore.
La sua squadra del cuore, la Fiorentina, esattamente due giorni prima, ha espugnato San Siro.
Tre gol al Milan, tre reti di Gabriel Omar Batistuta, l’idolo di Samuel.
“Voglio diventare un calciatore, in campo voglio dare tutto ed aiutare i miei compagni, proprio come fa Batigol. Ci riuscirò!”
E’ determinato, Samuel, nonostante sia solo un bambino. Vestirà la maglia della Fiorentina, prima o poi, coronerà il suo sogno.
25 ottobre 2006
La Fiorentina è di scena a Torino. L’avversario, il Toro, è di quelli tosti, con un allenatore importante come Zaccheroni.
I viola devono vincere, hanno bisogno dei tre punti in palio per risalire una classifica che li vede alle prese con una importante penalizzazione.
Minuto tredici, il danese Martin Jorgensen fa esultare Cesare Prandelli. Il tecnico di Orzinuovi ha dovuto rinunciare a Toni e Mutu. In avanti spazio dunque a Jorgensen e Reginaldo, ma in panchina, Prandelli ha portato un giovanotto di belle speranze, di cui si parla un gran bene.
Si chiama Samuel Di Carmine, ha diciotto anni, ed è un prodotto delle giovanili.
Al ’90 Prandelli chiama Samuel: “Samu, entri al posto di Reginaldo. Mi raccomando, tieni palla, dobbiamo portare a casa i tre punti”. Vittoria, 1-0, Di Carmine gioca poco, ma aiuta la squadra a resistere all’assalto granata.
08 novembre 2007
Coppa Uefa, sfida all’Elfsborg, siamo al minuto ottantotto, e Samuel è entrato in campo da soli sei minuti. Bastano per realizzare la prima rete tra i professionisti.
Con Lepiller come compagno di reparto, conduce la Fiorentina Primavera fino alle semifinali scudetto. Nel 2008 le strade si separano, ma Samuel, il fiorentino, porterà sempre Firenze nel cuore.
17 novembre 2017
Samuel riceve un messaggio. “Ciao grande bomber, sono rientrato in Italia. Sabato non sarà una passeggiata, il Carpi è squadra tosta, e noi abbiamo cambiato da poco allenatore. Vinceremo, e tu realizzerai una doppietta. Scommettiamo?”
Di Carmine ha grinta, determinazione, vuole sempre vincere. La sua risposta non tarda ad arrivare.
“Vinciamo, se dovessi realizzare due reti, come dici tu, ti regalerò la maglietta”.
Il Perugia vincerà 5-0, Di Carmine realizzerà ben due reti, al ’33 e al ’60.
Luglio 2018
Con l’Hellas Verona è tutto fatto, dalla prossima stagione Di Carmine vestirà la maglia gialloblu.
L’accordo con il Perugia è totale.
Seduto al bar del Museo del Grifo, gli occhiali da sole celano a stento le tante emozioni.
Perugia è importante per Samuel, e sempre lo sarà. Corso Vannucci, piazza IV Novembre, San Domenico, San Pietro, Porta Sole, impossibili da dimenticare.
E poi la Curva Nord, il bianco e il rosso, l’inno che scalda i cuori, che carica gli undici in campo, perché Perugia è uno squadrone, ed ha già la grinta del gran campione.
La stessa che Di Carmine ha messo in campo tutte le volte che è sceso in campo con la maglia del Grifo. La stessa che lo ha condotto nella storia del Perugia come miglior marcatore in serie B.
Il Grifo che porterà nel cuore, anche a Verona, dove ad attenderlo ci saranno Romeo e Giulietta.
Ciao Samuel, come ti ho sempre detto, spacca tutto, perché sei il più forte, e perché sei umile. Ricorda, l’umiltà è la dote dei grandi, la tua dote.
Raffaele Garinella- Tifogrifo.com
il 20/07/2018.
Registrato sotto PERUGIA CALCIO, Primo Piano, Un tuffo nella memoria del Grifo.