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È il Melchiorri day: “Perugia la piazza che mi ha più impressionato. Dimostrerò che ho ancora tanto da dire”.

Scritto da il 13/07/2018
È il giorno del nuovo acquisto forse più atteso di questo primo scorcio di mercato, almeno sul piano tecnico. Da Carpi, via Cagliari, arriva Federico Melchiorri, che ha scelto Perugia per il suo rilancio definitivo dopo una serie di contrattempi intercorsi durante la carriera che ne hanno un po’ rallentato il cammino. Il tutto nonostante l’età (31 anni lo scorso 6 gennaio) inizi ad avanzare. Ma spesso quel che conta nel calcio è la voglia di fare bene e le doti tecniche, e l’attaccante marchigiano ne ha ha vendere. Per lui classico protocollo: giro del Museo e presentazione.
La conferenza stampa è stata preceduta da un necessario preambolo. Era presente alla conferenza anche il direttore sportivo Marcello Pizzimenti che, dopo aver dribblato abilmente temi inerenti alla campagna acquisti, ha voluto introdurre così il nuovo arrivato prima di defilarsi: ” Credo che questo sia un momento bello per tutti. Federico è un personaggio importante e gli diamo il benevenuto. Come direttore non posso che essere felice e onorato di averlo nel nostro club. Il presidente ci ha fatto un bel regalo, acquistandolo a titolo definitivo. Ringrazio anche il suo procuratore Rossetti, che ha fatto di tutto che la cosa si realizzasse”. Poi il retroscena: “È un po’ di tempo che lo tenevamo d’occhio, dal fallimento del Padova. Poi il suo agente di allora, che non era Rossetti, lo ha portato al Pescara. Se vogliamo farlo giocare con Di Carmine? Assolutamente sì. Credo che questa possa essere una delle più forti coppie della categoria”
Poi, ovviamente, la parola al calciatore.

Quali sono state le motivazioni che ti hanno indotto ad accettare?

Tra le squadre di B che mi hanno cercato il Perugia è quella che ha una storia più affascinante. Mi auguro possa essere un campionato importante anche quest’anno. Un’opinione sulla stagione scorsa? L’organico era tra quelli indiziati a salire, poi alcuni alti e bassi hanno rovinato il cammino. È stato comunque un buon campionato

Il tuo predecessore è Alberto Cerri? In cosa ti senti simile o diverso da lui? 

Non credo siamo molto simili come giocatori. Lui è una prima punta di peso per sfruttare il gioco aereo, io attacco la profondità e non disdegno di saltare di testa. A chi mi ispiro? Cerco di migliorare dove ho delle lacune e creare in me un giocatore ideale

Hai pensato concretamente a delle alternative prima di venire qua?

Abbiamo subito pensato che questa potesse essere la migliore soluzione possibile. Perugia centra in pieno le mie aspettative. Non ho visto piazze che hanno tranquillità, solidità e ambizioni come questa

Hai preso conoscenza con il Curi nel 2015 nel preliminare playoff contro il Pescara giocando tra l’altro un grande partita. Che impressione ti ha fatto questo pubblico e questo stadio?

Entrare in campo e trovare una curva piena con effetto verticale devo ammettere che ha fatto la sua parte. Sicuramente è stato lo stadio e la tifoseria che mi ha più impressionato. Questa peculiarità non è svanita negli anni a venire e non vedo l’ora di scendere in campo

Meglio segnare o far segnare?

Per un attaccante il gol è importante, così come fare assist. Se i compagni vanno in gol c’è più tranquillità da parte di tutti.

Due infortuni gravi non ti hanno fermato. Hai un pensiero importante per qualcuno?

Ci tengo a ringraziare in primo luogo il Cagliari, che ha puntato su di me nonostante tutti i problemi, ed il Carpi che mi ha permesso di tormare in forma e far vedere che non è finito quello che ho da dire

Come si vince un campionato di B? 

Sarebbe troppo facile avere la ricetta. Una squadra che punta ad arrivare in fondo deve avere un ottimo gruppo, che sappia soffrire e rialzarsi nei momenti più difficili. È importante anche la qualità dei giocatori in rosa per fronteggiare dei problemi che nell’arco di una stagione possono capitare

Indosserai il numero 18, lo stesso di un grande come Marco Negri. Come mai questa scelta?

Perché era libero e mi è stato proposto. Non voglio pensare di avvicinarmi a lui, ma mi auguro di far bene.

Enrico Fanelli – TifoGrifo.com

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il 13/07/2018.
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