Alla vigilia dei playoff Perugia riabbraccia Hidetoshi Nakata: “Questa città per sarà sempre serie A”
Scritto da Redazione il 02/06/2018Sette anni. È questo il lungo periodo trascorso dall’ultima volta che il grande Hidetoshi Nakata ha messo piede a Perugia. Era una calda sera di fine maggio quando allo stadio Renato Curi si giocava la partita di beneficenza tra le vecchie glorie del Grifo “Perugia per Sendai” e Hide fu uno dei giocatori più acclamati.
Assai simile la temperatura di questo pomeriggio, quando l’ex stella asiatica si è presentato poco prima delle 15 in perfetta forma, leggermente ingrassato, apparendo come se fosse ancora un calciatore. Non lo è più dal 2006, quando dopo il mondiale di Germania, a soli 29 anni, ha scelto di appendere le scarpe al chiodo per intraprendere dapprima un viaggio in solitario in giro per il mondo poi varie attività imprenditoriali.
Una carriera breve ma intensa quella di Nakata. Nel 1998, dopo il mondiale in Francia a cui il Giappone partecipa per la prima volta rimediando però tre sconfitte pur non demeritando sul piano del gioco, il primo passo significativo, con l’arrivo nel neopromosso Perugia grazie anche all’intermediazione dell’agente Sabatino Durante. Ed è subito spettacolo: 47 presenze e 12 gol, alcuni dei quali indimenticabili, pensiamo alla rovesciata contro il Piacenza o alla formidabile punizione contro il Cagliari. Nel gennaio 2000 va alla Roma in cambio di Alenicev e 30 miliardi di lire e anche nella Capitale, seppur chiuso da capitan Totti, riesce a ritagliarsi un ruolo importante nello scudetto del 2001. Hide però vuole giocare in vista dei mondiali che si giocheranno nel 2002 in casa sua e sceglie Parma. Il cavalier Tanzi deve sborsare 60 miliardi per strapparlo alla Roma e, malgrado i ducali rischiassero una clamorosa retrocessione, riescono a vincere la Coppa Italia grazie anche al contributo del giapponese. Infine, esperienze minori a Bologna e Firenze.
Nakata, oggi 40 enne, ha voluto ripercorrere le tappe della sua avventura italiana iniziata vent’anni fa ed é giunto senza clamore, come del resto era suo desiderio, nel capoluogo umbro accompagnato da una troupe televisiva del suo paese. Si parte con la visita del museo per poi calpestare nuovamente quel prato che lo ha visto tante volte protagonista. Infine, un breve incontro ai cronisti sempre all’interno della struttura. “È sempre grande l’emozione tornare qui a Perugia – apre così l’ex asso del Sol Levante – che considero sempre la mia casa”. Prima partita in assoluto contro Inzaghi, la terza contro Nesta, che domani saranno avversari in panchina. Sull’ex difensore, ora tecnico biancorosso, l’ex centrocampista dice scherzando: “Nesta non mi piaceva perché era troppo forte”. Poi torna serio e rivolge un augurio alla sua vecchia squadra: “Speriamo riesca a vincere perchè per me Perugia è stata e sarà sempre serie A. Se guarderò la partita? Non lo so”. Ecco infine cosa ha lasciato Perugia a Nakata: “È stata la mia esperienza più importante, sia per la gente, che per vita che per il cibo. Scelta migliore non potevo fare. Senza tutto questo sarebbe stato tutto molto più difficile”.