Un tuffo nella memoria del Grifo. La 25 di Emmers ripiegata troppo in fretta. Suo figlio Xian è un talento dell’Inter.
Scritto da Raffaele Garinella il 18/04/2018
C’era una volta il Malines
Marc Emmers è uno dei “ragazzi terribili” di quel Malines che ha conquistato la coppa delle coppe nel 1988.
E’ l’Ajax l’ultimo avversario da affrontare dopo l’Atalanta, sconfitta in semifinale anche grazie ad una sua rete. Una specie di derby, con gli olandesi favoriti.
In squadra Menzo, Blind, Winter, Van’t Schip, e Bergkamp.
Non bastano, ci pensa den Boer al 53’ e i giallorossi di Preud’Homme sollevano al cielo una coppa conquistata contro tutto e tutti.
Marc Emmers esulta, abbraccia Rutjes, è consapevole dell’impresa.
Sarà il primo trofeo di una lunga serie.
Col Perugia solo un bacio dal retrogusto amaro…
Nel 1997 la chiamata di Gaucci, in una squadra completamente rivoluzionata dopo l’amara e inaspettata retrocessione della stagione precedente.
Tanti i nuovi calciatori, compreso il connazionale Versavel, un altro che in quanto a trofei vinti, non ha nulla da invidiare a nessuno.
Perugia-Lucchese
La partita è complicata, nonostante l’assedio finale, il Perugia non riesce a sbloccare il punteggio. Tutti sono ormai rassegnati ad uno 0-0 giusto, anche perché Favo, Vannucchi e Wome quando spingono, creano scompiglio. Marc Emmers, all’esordio nel campionato italiano funge da diga davanti alla difesa. Bene il primo tempo, meglio la ripresa con Antonino Bernardini, il professore, a dargli man forte. Quando meno te l’aspetti, ecco il gol, al minuto ‘91. Lo sigla Marco Materazzi, che corre esultante verso la Nord.
Tre punti e primo posto in classifica, Emmers tra i migliori in campo.
“Abbiamo trovato la diga che cercavamo”, esclama qualcuno in tribuna.
“Vedrai che lui e Versavel, ci faranno sognare. In Belgio hanno vinto tutto”
In realtà si tratterà degli unici bagliori di Emmers in campionato.
Il calcio italiano non sembra adatto alle sue caratteristiche, o forse non c’è pazienza per attendere il necessario e fisiologico periodo di ambientamento.
Il passaggio da “diga” a “brocco” è rapido, soprattutto da parte di chi non comprende quanto sia difficile adattarsi ad una nuova realtà, ad una nuova lingua, a nuove tipologie di allenamento.
Si tratta, come sempre in questi casi, di analisi superficiali, perché, come spesso accade, la verità è un’altra.
Emmers ha solo bisogno di tempo, mentre il Perugia non può aspettare.
È una retrocessa e vuole conquistare immediatamente la serie A.
La classifica non è paziente e non aspetta i ritardatari.
Davanti le avversarie corrono, i risultati non soddisfacenti portano all’esonero di Perotti per ben due volte, con Bigon nel mezzo.
Castagner, chiamato al capezzale di un Grifo morente, compie un nuovo miracolo, l’ennesimo della carriera, rianimando la squadra e centrando una storica promozione in A.
Emmers non sarà tra i protagonisti della rimonta. A dicembre lascia Perugia, dopo nove presenze, di cui sette in campionato. Riconsegna la maglia numero 25 e parte, destinazione Svizzera, Lugano, Canton Ticino.
In Svizzera il cioccolato, quello dolce…
I bianconeri sono retrocessi durante la precedente stagione sportiva, esattamente come il Perugia.
In Svizzera le cose vanno decisamente meglio.
La squadra, anche grazie alla preziosa regia di Emmers, comincia a girare.
L’allenatore Karl Engel gli affida le chiavi del centrocampo e il “rosso” ripaga la fiducia con prestazioni più che convincenti.
Al termine del campionato, sarà promozione in massima serie, dove ritroverà altre conoscenze del calcio italiano, come gli allenatori Roberto Morinini e Giuliano Sonzogni e l’ex compagno di squadra al Perugia, Massimo Lombardo.
Saranno 54 le presenze e 4 le reti, ciliegina sulla torta di un’esperienza soddisfacente e gratificante.
Benvenuto Xian
La Svizzera ha regalato tante gioie a Marc Emmers, e, senza ombra di dubbio, quella più importante è datata 20 luglio 1999.
Nasce Xian, suo figlio, uno che ha l’Inter nel destino e che in Italia, a differenza del padre, si toglierà belle soddisfazioni…
Reggio Emilia, 11 giugno 2017
Fiorentina–Inter si affrontano per la conquista dello scudetto Primavera.
Rover, Emmers e Rivas supportano Pinamonti nel 4-2-3-1 di mister Vecchi.
Xian gioca come trequartista alle spalle del centravanti.
La prestazione è straordinaria, suo l’assist per il 2-0 di Pinamonti.
Il talento belga, “rosso” come il padre, mette lo zampino in un trofeo conquistato con sudore e sacrificio. È suo il gol che consente ai nerazzurri di battere i pari età della Roma in semifinale per 1-0.
Con la formazione Primavera conquista un campionato ed una supercoppa.
Luciano Spalletti lo convoca in prima squadra per la partita contro il Crotone, maglia numero 63.
Di padre in figlio…
Il talento è ereditario? Forse sì, forse no. Quel che è certo è che Marc Emmers è stato un ottimo centrocampista e suo figlio Xian è sulla strada giusta per diventarlo.
Bisogna avere pazienza, ma spesso nel calcio è dote sconosciuta e molte dinamiche sono acerrime nemiche dell’attesa.
Come sarebbe andata la storia tra il Perugia e Marc Emmers se al “rosso” avessero concesso più tempo, non lo sapremo mai. È andata, e nessuno può inventarsi un finale diverso.
La storia di Xian in Italia è ancora tutta da scrivere, e chissà che in futuro alcune pagine non possano tingersi di biancorosso.
Un padre e un figlio, dunque, per citare Venditti, con un solo abbraccio, squarciano il tempo, vanno oltre lo spazio.
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com
il 18/04/2018.
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