Il Grifo osa, gli “Aironi” no. Perugia cinico e bello da vedere. Ora sotto con i “satanelli”. In attesa delle conferme godiamoci i due “biondi” Gustafson e Mustacchio, in grande spolvero.
Scritto da Raffaele Garinella il 07/03/2018Bello, cinico, spietato, il Perugia che ha fatto un sol boccone del Brescia. Un gol per tempo, e tanti saluti a Boscaglia e Cellino. Cerri e Di Carmine, si cercano, si trovano, si intendono e, cosa assai più importante, segnano. Un attacco straordinario, in attesa di Diamanti, non ancora al top della condizione, ma capace di esaltare il pubblico del Curi con giocate di pregevole fattura. Ma non è solo l’attacco a funzionare, è l’intera squadra ad aver acquisito fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Se Volta, Del Prete e Magnani, hanno messo la museruola a Torregrossa ed ingabbiato l’Airone Caracciolo, Bianco ha dimostrato di essere abile nel dirigere un’orchestra in cui risalta la sinfonia di Gustafson. Centrocampista apparentemente lento, lo svedese possiede una rapidità di pensiero che ricorda, come sussurrato da qualcuno in tribuna, un mix tra Falcao e Prohaska. Mai un pallone buttato a casaccio, mai una giocata inutile. Qualità e quantità al servizio del collettivo. Sotto la guida di Breda, che di centrocampisti se ne intende, eccome, può solo migliorare. Da un biondo all’altro, da uno naturale ad uno “ossigenato”. Mustacchio ha sfornato un’altra gara maiuscola condita da un assist al bacio per DC10. Se il segreto di Mustacchio è nel colore dei capelli, rimanga pure biondo. Un biondo che impegna le difese avversarie con sortite offensive, abile anche nelle retrovie come difensore aggiunto. Chi si ferma è perduto, titolo di un celebre film interpretato da Totò e Peppino, ma anche lo slogan che deve motivare il Grifo a non mollare e a proseguire sulla strada intrapresa. Sabato non ci saranno i due immensi attori come Totò e Peppino, ma due che non fanno certo ridere, Mazzeo e Nicastro, ben noti a chi conosce il Grifo di ieri e dell’altro ieri, anche solo per sentito dire. Due attaccanti che, se lasciati giocare, possono far male a qualsiasi difesa. A caccia del poker di vittorie, il Grifo cercherà di esorcizzare i “satanelli”. Una vittoria da dedicare alla splendida tifoseria, sempre vicina alla squadra, anche quando le cose non andavano bene.
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com