L’arrivo di Diamanti e la possibile svolta tecnica del Perugia
Scritto da Redazione il 20/02/2018Come tutti ormai sanno, qualche giorno fa, è approdato a Perugia, dopo un lungo girovagare in mezzo mondo – novello Ulisse – Alessandro Diamanti. Tappe un po’ dappertutto: dalla sua Prato al Livorno, alla Premier League con il West Ham United per tornare prima a Brescia e poi a Bologna e finire addirittura in Cina con la maglia del Guangzhou Hengda Taobao Zuqiu Julebu, di nuovo in Italia alla Fiorentina e poi di nuovo in Inghilterra al Watford f.c., poi Atalanta e Palermo. Con allenatori come Gianfranco Zola, Marcello Lippi, Stefano Pioli, Cesare Prandelli, Pierpaolo Bisoli. Come se non bastasse ha trovato anche il modo ed il tempo per giocare con la Nazionale Azzurra, conquistando il secondo posto agli Europei del 2012, Ora Massimiliano Santopadre ha fatto una gradita sorpresa ai tifosi del Perugia, mettendo a disposizione di Roberto Breda un calciatore di 35 anni ma con una bagaglio di esperienze più unico che raro. Potrà essere utile al Perugia, in quest’ultimo scorcio di un campionato che più strano e anomalo non era possibile? E’ la domanda che si pongono non solo tutti i tifosi, naturalmente, ma anche il tecnico dei biancorossi che dovrà ora studiare come inserire il giocatore in schemi compatibili con le sue caratteristiche. Si tratta di un trequartista, un calciatore dai piedi buoni e dal tiro potente che non disdegna di cercare il gol (79 in carriera) ma soprattutto ha spiccate attitudini, giocando alle spalle delle punte, a inventare suggerimenti preziosi, verticalizzando il gioco, per gli attaccanti che gli stanno davanti. Serve uno così? Da un po’ di tempo, in tutto l’ambiente, e non riesco a capire proprio perché, il trequartista, cioè quello che è il ruolo di Diamanti, è considerato un’eresia. Perché il modulo non lo prevede: questa la risposta di quelli che si avventurano, senza alcuna esperienza, a discettare di schemi e di moduli. Ed è chiaramente una spiegazione da profani, perché non è che i giocatori si devono adattare al modulo, è esattamente il contrario. Diamanti è quello che serve al Perugia per completare una squadra che non mi sembra affatto inferiore alle altre, se si esclude l’Empoli, che è la migliore. Cose che dico e scrivo da ottobre, ma che ora hanno capito tutti vedendo la squadra toscana al vertice della classifica, con 49 punti, a sei dalla terza, con 58 reti all’attivo e una media di 2,23 gol a partita, grazie a due “diavoli” in attacco come Caputo (21) e Donnarumma (15). E, allora, se questo Perugia, anche quello uscito dalla “rivoluzione invernale”, non è peggio perché – è lecito chiedermi – ha solo 34 punti ed è al 12° posto? Perché non è nemmeno meglio, nel senso che è alla pari di tantissime altre squadre, e le partite, un po’ tutte, scorrono su un generale e sostanziale equilibrio, e se non si dà il massimo, cosa che per molteplici ragioni che qui è inutile ricordare è avvenuto in più di una occasione, si perde. E i grifoni hanno già perso 10 volte. Troppe. I risultati e la classifica si spiegano così. Nelle ultime gare, Breda ha scelto il 3-5-2. Con questo schieramento la costruzione delle azioni offensive vengono, prevalentemente, dalle fasce, con l’inserimento degli esterni di centrocampo, a destra Del Prete (Mustacchio) a sinistra dal piede del talentuoso Pajac. Così, però, si creano poche occasioni, peraltro sfruttate al massimo (vedi Parma) prevedibili e soprattutto facilmente neutralizzabili (vedi Palermo). Con il possibile inserimento di Diamanti dovrebbe cambiare il modulo, per un 4-3-1-2 o il 3-4-1-2 e comunque uno schema che preveda, appunto, un rifinitore. Non a caso Alessandro ha scelto il 21, ricorda un certo Pirlo, peraltro suo amico. Certo, si fa per dire, naturalmente. Ovvio che non basta indossare una maglietta con il numero di uno dei nostri migliori rifinitori della storia del calcio italiano per diventare come lui, ma Alessandro Diamanti, comunque, ha già avuto modo di dimostrare di saperci fare in questo ruolo, al di là di confronti del tutto inopportuni. E allora con Cerri e Di Carmine davanti sarebbe un trio offensivo, per qualità tecniche e forza realizzativa, da squadra di categoria superiore. Sto volando troppo alto? Assolutamente no. La vittoria contro il Palermo consente alla squadra di affrontare la prossima trasferta, peraltro insidiosissima, a Frosinone, con la consapevolezza che ci sono tutte le condizioni per fare bene. Il problema, semmai, può essere rappresentato dalle condizioni fisiche del nuovo arrivato, che non gioca una partita dal maggio scorso ma – ha detto – di essersi comunque allenato in questi ultimi mesi. L’inserimento, con il conseguente cambio di modulo si dovrà fare, ovviamente, in maniera graduale, ma se l’operazione dovesse avere successo, il Perugia si appresta a disputare le prossime partite non da comprimario, come ha fatto fino ad ora, ma da protagonista, con vista ed obiettivo playoff.
Fortunato Vinci – Tifogrifo.com