Il Perugia presenta Giangiacomo Magnani: “Sono pronto per giocare. Parma? Per me è come un derby…”
Scritto da Redazione il 08/02/2018Da Siracusa a Perugia. Un salto lungo ma importante può certamente lasciare indifferenti. Le varie contingenze di questa settimana, vale a dire le squalifica di Belmonte e Gonzalez e la cessione di Monaco alla Salernitana, aprono le porte del debutto in cadetteria a Giangiacomo Magnani, 22 anni da Reggio Emilia, che eredita la maglia numero sei proprio dal difensore napoletano. Il neo biancorosso è stato presentato nel primo pomeriggio nella sala stampa del Museo del Grifo, apparendo felice e per certo versi un po’ sorpreso, soprattutto dalla velocità in cui le operazioni sono state portate a compimento.
Domenica potresti giocare dall’inizio. Quali sono le tue sensazioni?
Questo salto di categoria mi suscita parecchia emozione. Mi aspettavo di avere più tempo per adattarmi a questa categoria. Il mio approccio alla nuova realtà? È diverso rispetto alla precedente esperienza, ma nello stesso tempo positivo. Mi sono trovato bene con tutti, che hanno cercato di mettermi a mio agio.
Ti aspettavi sinceramente di essere chiamato da una società come il Perugia a gennaio?
Sinceramente non mi aspettavo di arrivare qui adesso. Però sono contento, conosco bene Perugia che è una delle città più importanti a livello nazionale.
Puoi descrivere in breve le tue caratteristiche?
Credo che le mie caratteristiche fisico atletiche siano il mio punto di forza. Il resto vedremo…
Meglio la difesa a tre o a quattro?
Sono più abituato con la seconda, avendoci giocato gli ultimi sei mesi. Ma sono pronto ad adattarmi a qualunque circostanza.
Ci parli delle tue esperienze precedenti?
Ho giocato in Reggiana, dove ho fatto tutte le giovanili, Padova, Lumezzane e Siracusa e adesso sono qua.
Ti senti pronto a fermare i vari Ceravolo, Calaiò e compagnia bella?
Se sono pronto vedremo. Il Parma è sicuramente una grande società e per me sarà un derby visto che sono di Reggio. Se mi verrà data la possibilità di giocare spero di sfruttarla al meglio fermando chi c’è da fermare senza badare al nome. L’emozione principale è quella di vestire questa maglia ed esordire nella categoria.
Credi di avere qualche difetto sul piano caratteriale?
Non credo che alle persone piaccia parlare di questo, forse mi ritrovo un po’ spaesato. Bisogna entrare nell’ambiente con calma, senza forzare i tempi.
Nei giorni scorso hai pubblicato un post di ringraziamento per l’ambiente che hai lasciato, segno di un legame forte instaurato in sei mesi…
Nella vita prima di essere giocatori bisogna essere uomini. Siracusa sono stato bene con tutti e il post è dovuto a questo. Penso che si debba far valere soprattutto le doti umane invece che essere soltanto giocatori di calcio.
Com’è stato il primo approccio con Mister Breda?
Lo conoscevo solo di nome, non di persona. Mi ha trasmesso serenità, che per me è di fondamentale importanza.
E con il presidente?
C’è stata solo una stretta di mano davanti a tutta la squadra, niente di più, almeno per ora.
C’è infine un modello a cui ti ispiri particolarmente?
È una domanda difficile. Non saprei onestamente. Ci sono tanti giocatori nel panorama nazionale da cui estrapolare le caratteristiche migliori.
Enrico Fanelli – TifoGrifo.com


