“Il Grifo in analisi”, considerazioni a bocce ferme sul Perugia, una rivisitazione con tanto di valutazione critica e …clinica.
Scritto da Raffaele Garinella il 01/01/2018Breda confermato al 99%. Società a un bivio, difficile tornare indietro. Il mercato incombe, quali scelte fare per raddrizzare la barca?
Se guardassimo la classifica dal momento in cui Breda ha messo piede nella città dei santi Ercolano, Lorenzo e Costanzo, ci renderemmo immediatamente conto che, con la media tenuta dall’allenatore trevigiano, ci sarebbe da tribolare fino alla fine. L’Ascoli di Cosmi (in netta e costante ripresa), il Novara di Corini e la Pro Vercelli di Atzori, sarebbero retrocesse in Lega Pro con 7 ed 8 punti. L’Avellino di “Monzon”, con 9 punti, dovrebbe disputare lo spareggio per evitare la retrocessione contro Ternana, Brescia o Salernitana, ferme a quota 10. Alla classifica avulsa il compito di scegliere la vittima sacrificale. E poi, salve, ma solo per un punto, ci sarebbero Foggia, Entella ed appunto il Perugia. Il cammino di Breda, buono fino alla gara casalinga contro il Bari, è stato compromesso nelle ultime tre partite. Un solo punto, per di più in trasferta, a fronte di due sconfitte casalinghe. Nelle ultime tre partite, una media da retrocessione diretta. Tanti i dubbi che aleggiano dalle parti di Pian di Massiano. Breda non sarebbe in discussione, nonostante i rumors che vedrebbero i fantasmi di Di Carlo, Stellone e De Canio. L’idea della società sarebbe quella di correre ai ripari per consentire al tecnico di praticare l’idea di calcio da lui ritenuta più congeniale. Quello che preoccupa, indipendentemente dagli uomini e dagli schemi, è l’approccio iniziale alle partite, che, almeno nelle ultime tre gare, si è rivelato deficitario. Contro l’Empoli, raggiunto il pari con Di Carmine, la squadra ha incredibilmente permesso ai toscani di portarsi nuovamente in vantaggio dopo soli tre minuti. Mai si è avuta l’impressione che il Grifo potesse conquistare l’intera posta in palio. Anche a Novara, la partita è stata compromessa dopo il primo minuto della ripresa, e buon per il Perugia che Cerri sia stato pronto e lesto ad indovinare la zuccata vincente. Senza i punti conquistati in extremis contro Ternana, Ascoli e Salernitana, il Perugia di Breda avrebbe solo 7 punti. Sarebbe direttamente retrocesso in Lega Pro. È vero, le partite, per citare il grande ed indimenticabile Boskov “terminano quando arbitro fischia”. Chiamiamola pur “zona Breda”, ma diciamo altrettanto serenamente che non sempre si può vincere nei minuti finali e che, questo Perugia, se si esclude la convincente e, per certi aspetti, illusoria, partita contro il Carpi, ha vinto solo contro l’Ascoli. Poco, anzi pochissimo per chi era partito con ben altre ambizioni. Si mediti dunque attentamente sul percorso da seguire. Se, come sembra, si proseguirà con Breda, si scelgano gli uomini a lui più congeniali e, soprattutto, si punti su un modulo con decisione. Altrimenti si scelga un allenatore differente, ma lo si faccia ora, senza attendere la gara cruciale contro l’Entella, e poi arrivare a maggio e ricordare una celebre canzone di Venditti che recita “quanto valeva, aver parlato già da allora, quando tutto era da fare…”
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com