“Il Grifo in analisi”, considerazioni a bocce ferme sul Perugia, una rivisitazione con tanto di valutazione critica e …clinica.
Scritto da Raffaele Garinella il 22/12/2017
Breda attende il mercato come i bambini il Natale. Ecco perché il tecnico va appoggiato, lo “sfasciamo” non giova a nessuno.
La sensazione, ma sarebbe meglio dire una certezza, è che Breda attenda il mercato così come i bambini attendono il Natale. Doni che nel calcio, si definiscono rinforzi. Breda, fin qui, non ha poi sbagliato tanto, come si pensa da più parti. Prima di tornare a correre, è importante tornare a camminare. E questo aspetto va sottolineato e non dimenticato. Breda, dobbiamo ricordarlo sempre, ha ereditato un paziente depresso. Con calma e pazienza, lo ha risollevato. Certo, diranno i soliti “allenatori”, -perché, non dimentichiamolo, in Italia siamo tutti allenatori-, è troppo prudente, troppo attendista, pensa solo a non prenderle. Vero, in alcune occasioni, avrebbe potuto osare di più, come a Novara, quando l’ingresso di una punta rapida come Han, su un terreno che favorisce il gioco rapido, come quello sintetico, avrebbe potuto rappresentare un’alternativa più che valida, ma il mister deve averla vista diversamente. E alla fine, ha avuto ragione. Il 4-4-2 si conferma modulo di riferimento e, qualora si decidesse di proseguire su questa strada, il mercato dovrà portare in dote esterni abili nella corsa e nel cross e, perché no, un mediano che spezzi il gioco e recuperi palloni. Nè Bianco, nè tantomeno Colombatto hanno queste caratteristiche. I due registi tra l’altro hanno palesato difficoltà nel giocare insieme. A Novara meglio Bianco, che ha unito qualità e quantità. L’ex Carpi è sì meno appariscente del compagno di reparto, ma nulla ha in meno sotto il profilo della grinta e della tenacia. Appare difficile pensare di escluderlo dalla formazione iniziale. Durante l’avvincente e vincente militanza in Emilia, Bianco era supportato, nel 4-4-2,-modulo che conosce ed interpreta benissimo-, da “recuperapalloni” come Mbaye, come capitato nella finale playoff contro il Benevento. All’epifania il compito di portarsi via calciatori non più idonei al progetto tecnico. Dunque, riassumendo, se si vuol puntare sul 4-4-2, bisognerà intervenire sia in entrata sia in uscita. Portiere ed attacco compreso. Se Rosati, come si percepisce, ha fatto il suo tempo in Umbria, è altrettanto vero che Di Carmine, di fronte ad un’offerta bella e impossibile, sarà sacrificato. Breda prepari la letterina per Babbo Natale e si auguri che il barbuto signore esista…
Raffaele Garinella-TifoGrifo.com