Il punto sul campionato. Il Bari si ferma, ma le altre frenano ad eccezione di Parma e Cittadella. Spifferi fastidiosi sulle panchine di Ternana e Pescara: Pochesci e Zeman mangeranno il panettone?

Cade il Bari sul sintetico di Chiavari, ma le inseguitrici non ne approfittano. Il Frosinone getta alle ortiche l’ennesima occasione pareggiando in casa contro un arrembante Cesena, ma anche il Palermo, tra le mura amiche, non va oltre lo 0-0 contro un Venezia che non arretra di un centimetro. Ora è il Parma a raggiungere i galletti lassù in vetta alla classifica dopo aver battuto la Pro Vercelli con un 3-0 che non ammette repliche. Insigne sempre più decisivo entusiasma il Tardini con giocate magiche, degne di quelle del fratello maggiore. Il Cittadella di Venturato, smessi i panni di sorpresa ed indossati quelli di certezza, continua la progressione verso una classifica di vertice. Pregevole, convincente e senza storia la vittoria di Foggia. I satanelli hanno confermato Stroppa, alle prese con parecchi problemi di formazione per i tanti  infortuni che hanno decimato la rosa a disposizione. L’Empoli riesce a pareggiare a Novara mantenendosi nel gruppo delle magnifiche otto a pari punti con una Cremonese  gagliarda. Da cineteca la rete di Paulinho che ha permesso ai grigiorossi di battere lo Spezia. Carpi ed Avellino non si fanno male mentre la Salernitana viene azzannata dalla leonessa Brescia, sempre più dipendente dall’Airone Caracciolo. Procede la risalita del Perugia, che la spunta sul fanalino di coda Ascoli solo al ‘92 grazie ad una magia di Falco. Il Pescara di Zeman dilapida un vantaggio di due reti, e riesce ad acciuffare la Ternana solo nei minuti di recupero. Un 3-3 che non soddisfa nessuno con malumori e voci crescenti di cambio di allenatore su entrambi i fronti. . Se il patron Bandecchi ha concesso ai rossoverdi quattro partite per svoltare, su Zeman aleggiano i fantasmi di Stellone e Colantuono.  Il prossimo turno potrebbe risultare decisivo. Il tempo scorre più o meno lentamente ma sul boemo la musica è sempre la stessa: le sue squadre raramente sanno attuare la fase difensiva, tallone d’Achille di una filosofia di calcio che sottovaluta l’importanza del risultato.

Raffaele Garinella- TifoGrifo.com