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Perugia ringrazia due nuovi santi protettori: San Bartolomeo e San Prosdocimo. I tre punti di Benevento e Cittadella salvano i playoff, ma il quinto posto condanna il Grifo a giocare il turno preliminare.

Scritto da il 14/05/2017

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Il Perugia fallisce la seconda partita chiave dopo quella contro lo Spezia, ma se contro i liguri il pareggio è stato accettato grazie alla forza dell’avversario, il punto raccolto contro il Latina, ormai retrocesso ed in formazione rimaneggiata, può solo lasciare tanto amaro in bocca. Applausi ai nerazzurri pontini che hanno saputo incarnare al meglio lo slogan della Lega B. Rispetto, qualità indiscussa, tutti quanti amano la legalità anche nello sport. Bucchi e i suoi avranno sicuramente rivolto un pensiero riconoscente a San Bartolomeo e San Prosdocimo, i santi venerati a Benevento e Cittadella, le due squadre che hanno permesso al grifo di riacciuffare i playoff. Non si può avere tutto dalla vita e bisognerà farsene una ragione del quarto posto sfumato, propedeutico per evitare il turno preliminare. Quarto posto perduto più per timori interiori che per la consistenza degli avversari, ormai privi di obiettivi. La paura di non farcela? Domanda cui dovrebbe rispondere Bucchi. Se la pazienza, in questo caso, si rivela la migliore consigliera, va interpretata anche la funzione della critica, che aiuta le persone consapevoli delle proprie qualità, le più capaci a vedere anche quelle degli altri. Come non criticare il Perugia di Latina? Giocatori lenti, compassati, quasi mai pericolosi, spesso timorosi. L’emergenza stavolta regge poco o nulla, visto che il Latina a livello di assenze stava messa peggio. Dunque la differenza l’hanno fatta la motivazione e la volontà del gruppo. Detto che nessuna colpa è da attribuire all’arbitro Nasca, quantomeno coraggioso a fischiare due calci di rigore a favore dell’ultima in classifica. Piuttosto vale la pena soffermarsi sulla condizione fisica apparsa carente sin dalle battute iniziali della partita. L’infortunio di Del Prete, che si aggiunge a quelli dei lungodegenti Belmonte e Fazzi, ha costretto Mustacchio agli straordinari. Un ruolo che potrebbe farlo assurgere a protagonista in finale di stagione, magari per bissare il successo, fatte le dovute proporzioni del Zambrotta juventino, retrocesso in difesa, con risultati straordinari. A Bucchi il compito di trovare la quadratura del cerchio, lui che riesce a far credere ad una seconda linea di essere bravo quanto un titolare. Partite ravvicinate e il tempo per recuperare energie fisiche, è l’avversario da tenere di più. Ecco perché ci vorrà la forza dei nervi distesi, visto che si è entrati nella fase del “dentro o fuori”. Piuttosto varrà ribadire che non ci saranno più Lasagne indigeste per il Verona, né il liquore Strega che ha ubriacato il Frosinone. Ora è indispensabile contare unicamente sulle proprie forze, per evitare cocenti delusione appena dietro l’angolo.

Raffaele Garinella – TifoGrifo.com

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il 14/05/2017.
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