La Sir Safety è pronta al grande appuntamento. Birarelli e Bernardi ci credono: “Ce la giocheremo alla pari”.
Scritto da Fabio Arcangeli il 28/04/2017Ancora poche ore e la grande attesa terminerà. Domani al Palalottomatica di Roma si accenderanno i riflettori sulla final four della Champions League: l’appuntamento clou della prima giornata sarà sicuramente il derby italiano tra la Sir Safety Perugia e la Lube Civitanova, squadra ancora in lizza per vincere il campionato. Il pronostico pende pressoché a favore dei cucinieri, ma nessuno tra le fila bianconere è intenzionato a partire battuti, ma a giocarsela ad armi pari malgrado la differenza di valori espressi in questa stagione sia stata ben visibile. A farsene portavoce sono stati, nel corso del Media Day organizzato nel primo pomeriggio nell’Hotel Mercure West di Spinaceto, alla periferia meridionale della capitale, Emanuele Birarelli e Lorenzo Bernardi. È il capitano ad aprire ufficialmente il prepartita dei Block Devils: “Sicuramente questo è un appuntamento importante. La società non ha mai fatto mistero di tenerci molto a far bella figura anche in Europa così da organizzare questa manifestazione stupenda qui in Italia. Per noi è una chance incredibile per portare in alto i colori della nostra società. Riguardo alle sensazioni dobbiamo avere consapevolezza che sarà una partita difficile perchè Civitanova ha dimostrato di saper mantenere per tutta la stagione un livello alto di gioco. Noi lo abbiamo dimostrato magari con meno continuità ma sappiamo che in una singola partita può succedere di tutto e abbiamo le potenzialità per giocar bene e batterli. Siamo pronti ad una sfida lunga e difficile ma con tutta la fiducia necessaria”. Ottima la condizione della squadra: “Stiamo bene, ovviamente Russell non è qui con noi ed è una mancanza importante, ma chi è disponibile è in forma. Abbiamo giocato una dura serie contro Trento dove abbiamo preso il giusto ritmo di gioco. Sono state partite di alto livello e siamo pronti. Dobbiamo sicuramente giocare una pallavolo migliore rispetto a gara 5, dove sicuramente abbiamo giocato con poca energia. La volontà di sacrificarsi e di rimanere attaccati alla partita nel punteggio dovrà essere un po’ più alta”. Il capitano bianconero e della nazionale non ha preferenze su quale avversario affrontare in semifinale: “Cambia poco, anche se la dimensione europea si perde un po’ con uno scontro tutto italiano, sembra di rivivere quanto abbiamo già vissuto. Sappiamo tutto che vale per la Champions ed è quindi un altro capitolo. Se era meglio o peggio affrontare una connazionale, magari proviamo a portare dalla nostra parte il fatto che giochiamo con giocatori più conosciuti contro cui tanti di noi hanno già giocato e proviamo a far sì che questo possa essere un punto di forza per noi”. Sul match di domani: “Civitanova credo sia una squadra che gioca bene. Quando ingranano una marcia alta hanno un altissimo livello di gioco. Direi che il progetto di gara potrebbe essere quello di restargli attaccati nel punteggio, non farli scappare troppo e sopportare qualche bel colpo che faranno. Dovremo giocare una gara tosta poi dopo il 20 può accadere di tutto e i livelli si appianano. Se riusciamo in questo abbiamo le potenzialità per stagli addosso e piazzare lo sprint finale prima di loro”. Come già sottolineato Birarelli è già un esperto in fatto di successi internazionali, ma la sua mente è soltanto rivolta all’appuntamento di domani: “Il prestigio è lo stesso sia di vincere a Trento che a Perugia e non credo si possa stilare una graduatoria in merito. Non mi piace guardare al passato, per me la partita più importante è quella da disputare. Non vivo di ricordi, le medaglie le ho in un cassetto e non le ammiro quando torno a casa dopo un allenamento. È chiaro che per questa società che sta ancora cercando i primi trofei sarebbe un risultato incredibile, direi un sogno”. Ottimismo più che fondato anche da parte del coach dei bianconeri, Lorenzo Bernardi: “Le mie sensazioni sono buone, come del resto lo sono sempre state. È chiaro che tutto questo deve essere confermato dal campo. La squadra è in salute sul piano fisico, fortunatamente non abbiamo grosse problematiche. Abbiamo questa opportunità e penso che la sconfitta di Trento, specie per il modo in cui è arrivata, possa essere ulteriore motivo di voglia di rivalsa e di dimostrare che Perugia non è quella di Trento. Non ci resta che giocare con più personalità, determinazione, lucidità anche nei momenti diciamo negativi, perchè questi arriveranno senza ombra di dubbio. Dobbiamo giocarla un po’ più a viso aperto”. Si prospetta un’atmosfera elettrica nel palasport capitolino: “Sarà sicuramente un contorno straordinario in quanto sarà sold out. A livello organizzativo sarà un evento che rimarrà nella storia di questa competizione. Tutto questo è di ottimo auspicio per tutte e quattro le squadre. Non c’è una vera squadra che gioca in casa ma sarà un evento eccitante da giocare”. Per Mister Secolo, che ha già vissuto diverse volte un’emozione del genere (tra i quattro successi nella massima competizione europea va annoverata quella a Treviso davanti a 5000 spettatori), sarà la terza partecipazione da allenatore all’ultimo atto: “È bello poterci essere, perchè la Champions è il torneo più importante per squadre di club, anche più del Mondiale per club, a cui partecipano squadre che sono invitate. Dobbiamo essere orgogliosi di questo. La società deve esserlo per essere riuscita ad organizzarla in Italia e soprattutto in questo fantastico modo in cui lo ha fatto”. La giusta occasione per centrare per la prima volta il bersaglio grosso da allenatore: “Non è la prima volta che mi prefiggo questo obbiettivo. Penso che abbiamo delle buonissime possibilità di farlo e soprattutto dobbiamo arrivare a questo appuntamento con la consapevolezza delle nostre potenzialità e della mostra forza ma soprattutto con la consapevolezza di essere in grado di giocare partite di così alto livello”. Il precedente della Superlega è poco incoraggiante (i cucinieri vinsero a Perugia per 3-1), ma secondo Bernardi domani sarà una partita diversa: “Che loro abbiamo vinto nettamente in casa nostra si può discutere in tanti modi. Nel primo set siamo stati sempre avanti e abbiamo avuto due palloni per chiudere. È vero che abbiamo perso 3-1 e ceduto malamente il secondo set, ma nessuno può dire come sarebbe andata se lo avessimo vinto. Prima di trarre delle considerazioni negative anche su quella partita aspetterei. Cosa ci dobbiamo attendere domani? Ho sempre detto che tecnica e tattica sono figlie spesso della determinazione, della concentrazione e dell’attenzione, perchè all’interno di un contenitore non si può mai dividere una cosa da un’altra. Certamente sarà una partita complicata, difficile contro un avversario che ritengo personalmente la favorita, anche per il volume di gioco che sta esprimendo, e per i risultati fino ad oggi ottenuti sia in Italia che in Europa. Non possiamo assolitamente aspettarci una partita semplice. Saranno determinanti la battuta come la difesa, i contrattacchi, il cambio palla. Non c’è qualcosa in più o in meno che può fare la differenza. È chiaro che dobbiamo avere la consapevolezza che noi possiamo giocare al loro livello. Questa è la cosa primaria ed è sicuramente di carattere psicologico”. Per finire, è più bello vincere da giocatore o da tecnico: “È sempre bello vincerla questa coppa. Ne ho avuto la possibilità da giocatore, da allenatore ho disputato solo finali per il terzo e quarto posto”. Quale migliore occasione per sbloccarsi? Perugia ci crede e vuole portarsi a casa il primo trofeo della sua storia. Quello più importante.
Enrico Fanelli – Tifogrifo.com