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Per il Perugia big match della Liberazione. Bucchi e Brighi caricano l’ambiente: “Ripartiamo dalla voglia di giocare a calcio”

Scritto da il 24/04/2017

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Alle soglie della ricorrenza della Liberazione nazionale il Perugia ha operato un leggero strappo alla regola. Non più solo Cristian Bucchi alla vigilia del big match contro il Verona, ma anche un altro giocatore, nella fattispecie Matteo Brighi, capitano delle ultime esibizioni. Un modo forse per esorcizzare e “liberarsi” da paure e timori vari? Non è dato saperlo. La volontà, come traspare dai volti dei due protagonisti, c’è tutta. Inizia il tecnico, che fa la consueta conta dei disponibili e non: “Sarà difficile che Di Carmine possa essere della partita, ma domattina è in programma l’ultimo test. Volta e Del Prete vedremo oggi. Attualmente sono tutti in dubbio, una valutazione complessiva non potrà essere fatta prima di domattina”. Bucchi torna poi sul successo di Novara, giudicandolo “importantissimo, spero fondamentale. Venivamo da un periodo fisiologico di flessione. Anche un singolo episodio può alzare o abbassare l’umore di una squadra. Abbiamo saputo soffrire e rispondere. Dovevamo far vedere cosa eravamo pronti a fare per arrivare ai playoff. Ora dipende solo da noi”. La fisionomia del campiomato in queste ultime giornate sembra essersi notevolmente modificata: “Prima di Carpi abbiamo vinto una partita da playoff. All’inizio buona parte delle squadre erano sbarazzine, poi hanno cambiato modulo e modo di giocare. È normale che si tenda ad andare più al sodo. Ogni partita è decisiva ed è normale che si debba essere meno belli ma più pratici. Noi cerchiamo di coniugare le due cose ma non è facile. Siamo entrati nel momento decisivo e non ci tiriamo indietro”. Focus sull’Hellas: “È la più forte, anche se come tutti ha avuto un momento difficile. Ha vinto a Bari non rischiando nulla e giocando con qualità. Hanno un grande allenatore e organico. Affronteremo un avversario tostissimo. Dobbiamo essere il miglior Perugia e giocare come sappiamo. Sono sicuro che possiamo fare molto bene”. A questo Grifo piace più accostare o menare, come si usa dire nel gergo delle bocce?: “A me piace molto picchiare e non accostare – ha risposto così l’allenatore – ma in un campionato di 42 giornate devi anche accostare. Lo abbiamo fatto a Carpi e Cittadella. Osare di più avrebbe sbilanciato il gruppo verso il risultato negativo. Se abbiamo cinque punti di vantaggio sul Carpi è merito di quel pareggio”. Anche Brighi su questo concorda con Bucchi: “Per la nostra filosofia siamo propensi a picchiare. Bisogna però essere bravi a capire i limiti delle partite e portare a casa un certo tipo di risultato, fa parte della maturità di una squadra. Manca un mese al termine e speriamo di raggiungere un determinato livello”. Sulla condizione fisica il mediano sostiene: “Non c’è mai stato un calo fisico evidente. Le partite sono tante, qualcosa paghiamo come tutte le squadre. Stiamo a posto e se la testa inizia a girare passa tutto”. La parola torna nuovamente a Bucchi, che commenta il novo messaggio di Santopadre comparso ieri sul sito: “Ha voluto chiedere aiuto a tutti in un momento determinante. Da parte mia non c’è scetticismo, ma a volte mi piace farmi delle domande. La nostra squadra credo abbia abituato bene la gente, cerchiamo di far vedere che c’è bisogno di tutti. Le critiche le prendo in modo costruttivo, così come la squadra. Noi vogliamo giocarcela e lo vogliamo fare con la nostra gente”. Tra Brighi e Pecchia c’è una vecchia amicizia, quando entrambi militavano nel Bologna nella stagione 2001/02, quando i felsinei sfiorarono un clamoroso approdo in Champions: “Mi rivedevo in lui come personaggio. Sta facendo bene a Verona, ma spero domani di dargli un dispiacere”. Per quanto riguarda la formazione resiste l’ipotesi di una difesa a tre, ma Bucchi glissa: “Voglio prima vedere come stanno. Mancini era acciaccato e centrocampo alcuni elementi avevano una condizione non ottimale. Al di là del modulo vogliamo cercare di vincere. Nella partita secca ce la siamo sempre giocata e quella di domani può essere una bella occasione”. Brighi ricorda con piacere il 2-2 dell’andata: “C’è stata molta voglia di giocare. Abbiamo avuto una reazione importante imponendo quel che sappiamo fare. È proprio dal giocare che dobbiamo ripartire”. Bucchi non può che essere in linea con il suo giocatore: “Abbiamo sbagliato due mezze cose e ci hanno fatto due gol. Poi abbiamo dominato sul piano del ritmo e del palleggio. Queste cose devono darci la consapevolezza di affrontare uma squadra forte ma determinata a giocarsela”. Buono l’atteggiamento della squadra: “Non vedo giocatori emarginati. In tanti hanno giocato molti minuti. Vogliono tutti essere protagonisti e questa è una risposta bella nei confronti dei compagni”. Il mister chiude tornando per l’ultima volta sul dopo partita di Novara: “Ho rivisto la conferenza stampa del presidente dei piemontesi con rammarico e serenità nello stesso tempo, perchè quanto accaduto non l’ho riscontrato. Sono un tipo equilibrato e non sono mai entrato in polemica. Senza contare che non abbiamo avuto rigori per 56 gare. Ci vuole equilibrio per essere credibili. Quello che provo attualmente è indifferenza totale”. Mente sgombra quindi con un unico obbiettivo: piegare la corazzata Hellas e mettere in cantiere altri tre fondamentalissimi punti.

Enrico Fanelli – TifoGrifo.com

Scritto da
il 24/04/2017.
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