Novara-Perugia 0-1. La squadra di Bucchi si rilancia.
Scritto da Daniele Orlandi il 21/04/2017
Su e giù per le scale, come l’umore (troppo) mutevole attorno alle vicende del Perugia. Stavolta la squadra di Bucchi risale la china con un colpo di coda che scaccia polemiche e cattivi pensieri serpeggianti in settimana sulla condizione dei grifoni. Una partita ben preparata e giocata con intelligenza, perché rapportata alle attuali possibilità della squadra, incluse le defezioni dell’ultim’ora di Di Carmine e Volta. Contenimento, battaglia, fisicità, contrasti e lotta su ogni palla nel primo tempo e all’inizio del secondo, quando statisticamente il Novara di Boscaglia dà il suo massimo. Tutti in trincea, compresi Nicastro e Forte, a dare una mano a imbrigliare i novaresi, peraltro prevedibili nel loro “palla lunga e pedalare” per Galabinov e Macheda. Il fortino regge, anche grazie a due puntuali interventi di Brignoli. Il Perugia non tira mai in porta, ma arriva alla pausa senza subire granché. Poi, a ripresa iniziata, le sostituzioni. Dezi per Acampora e Terrani per Nicastro. Dopo aver rischiato su un gol di annullato a Lancini per un fuorigioco da interpretare, il Perugia ha tre fiammate che fanno capire che ora, con gli innesti fatti da Bucchi, c’è profondità, e tra le linee si può provare ad affondare verso una difesa non irresistibile. Il gol arriva intorno alla mezz’ora, e anche la sorte stasera arride ai grifoni, con un rimpallo su conclusione di Brighi che libera Dezi davanti alla porta. Il napoletano non sbaglia e il Perugia si trova avanti a un quarto d’ora dalla fine. Quindici minuti che poi i grifoni gestiscono sufficientemente bene, perché non si schiacciano quasi mai (solo quando lo fanno rischiano su un pallonetto di Macheda e, proprio all’ultimo minuto di recupero, su un tocco di mani in area involontario di Di Chiara). Alla fine, arriva una vittoria di fondamentale importanza, conquistata con intelligenza e raziocinio. Doti importanti sempre nel calcio, ma tanto più in questo finale di campionato dove le risorse non sono al top e bisognerà far fruttare al massimo ogni situazione. In attesa che la forma torni brillante e sperando che gli infortuni risparmino la rosa.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia