Perugia-Pisa 2-2. Suicidio dei grifoni, toscani lottano fino alla fine.
Scritto da Daniele Orlandi il 04/04/2017
C’è rammarico e incredulità tra i perugini per una vittoria che sarebbe stata fondamentale per le ambizioni del Perugia di rendere splendido un finale di campionato già ricco di soddisfazioni. Ma se dopo dieci minuti sei avanti 2-0 e permetti all’avversario di guadagnare troppi metri, subisci un gol, e poi non riesci a trovare la quadra tattica e mentale per provare a chiuderla, non puoi prendertela che con te stesso. E dato che questo refrain del Perugia non è nuovo dalle parti del Curi, forse si può dire che la partita è stata un po’ l’emblema di una stagione dove i grifoni fanno trenta ma quasi mai trentuno. I play off restano saldi nelle mani di Bucchi, ma stasera la vittoria sfumata è stata una brutta botta. Brutta, perché il Perugia coi tre punti avrebbe potuto mettere nel mirino il Verona, atteso al Curi prossimamente. Pesante, perché stasera la vittoria sfumata in questo modo, certifica i limiti di una squadra che quando incontra squadre garibaldine rimane sempre a metà del guado e non riesce ad affondare i colpi. Anche Bucchi non ha convinto con le sostituzioni, incapaci di rovesciare una china che vedeva i pisani non creare pericoli, ma dare nel contempo l’impressione di poter combinare lo scherzetto poi puntualmente arrivato nel finale. E cosi, tra errori difensivi (Rosati non è esente da colpe su entrambi i gol toscani, e sul 2-2 lasciare colpire indisturbato Lisuzzo su un cross dalla tre quarti non è titolo d’encomio per la linea arretrata perugina) e sbagli in impostazione, il Perugia ha buttato all’aria due punti in maniera imperdonabile. Ora a Trapani dovrà cercare di recuperarli, riprendendo il processo di crescita di cui Bucchi aveva parlato dopo il Vicenza. Perché stasera, francamente, si è assistito ad un passo indietro.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
Foto: Fabio Arcangeli
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