Il Perugia, fra emergenze e novità, si reca nella tana del Lupo irpino
Scritto da Raffaele Garinella il 03/03/2017Il pareggio contro il Frosinone, ottenuto grazie ad una rete di Nicastro, ha permesso al Perugia di conservare un posto nei playoff. Sapremo più avanti se si tratta di un punto guadagnato o di due punti persi. Dopo venti minuti iniziali di assoluto predominio ciociaro, il Grifo ha cominciato a giocare, rinunciando al ruolo della vittima sacrificale. Il cambio di modulo voluto da Bucchi in corso d’opera, ha conferito alla manovra quella imprevedibilità capace di mandare in difficoltà il gioco cinico e razionale del Frosinone. Per larghi tratti della gara si è notata una difesa schierata con tre uomini, segno di capacità di adattamento tattico, di trasformismo per attaccare con il maggior numero di uomini, visto che c’era da recuperare un goal. Questo nel turno infrasettimanale, ma dietro l’angolo c’è l’Avellino. Al Partenio mancheranno Belmonte, Volta e Monaco, squalificati in seguito alle ammonizioni rimediate nella gara di martedì e Mancini, alle prese con un infortunio di lungo corso, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Ci sono segni premonitori di fiducia in Alberto Dossena, giovanissimo centrale difensivo prelevato in prestito dall’Atalanta. Cresciuto con maestri carichi di gloria come Porrini e Bonacina, Alberto ha avuto l’arduo compito in allenamento di marcare attaccanti del calibro di Papu Gomez, Denis e Pinilla, non proprio gli ultimi arrivati. Ecco perché occorre ora guardare con fiducia al suo esordio. Sicuramente sarebbe stato meglio se fosse avvenuto al fianco di saggi come Volta, Monaco o Belmonte, ma come diceva lo scrittore inglese John Galsworthy : “la vita sceglie la musica, noi scegliamo come ballarla”. La trasferta in Irpinia metterà il Grifo di fronte ad una delle squadre più in forma del campionato. Oltre a Novellino, capace di mutare radicalmente in meglio la squadra, altri due ex avranno voglia di far bene e di dimostrare il loro valore, Ardemagni ed Eusepi, entrambi ricordati con affetto dal popolo biancorosso. L’uomo in più dell’Avellino è però Verde, capace di abbinare fantasia, qualità e quantità. Da un punto di vista difensivo, la retroguardia campana non spicca certo per rapidità. Bucchi potrebbe non schierare la difesa a tre perché potrebbe soffrire troppo la velocità di manovra e di esecuzione degli attaccanti biancoverdi. Una difesa a quattro con Fazzi, Del Prete, Dossena e Di Chiara garantirebbe maggiore copertura. Non è da escludere che sarà rinforzato il centrocampo con uno schieramento a cinque. Da destra verso sinistra potrebbero scendere in campo Mustacchio, Gnahorè, Ricci, Dezi, e Guberti. Come punta in questo momento non si può rinunciare a rapidità e potenza di Nicastro. Insomma un 4-5-1 nella fase di non possesso, capace abilmente di trasformarsi in un 4-3-3 nella fase di possesso. Chi scrive vuole fare una riflessione su Terrani. Contro la capolista l’ex Lucchese è entrato in campo con il giusto piglio e la giusta determinazione e sarebbe davvero interessante vederlo come interno di centrocampo. Potrebbe diventare il nuovo Dezi, e perché no, magari il nuovo Verre. Ma questa è solo una ipotesi, prima, molto prima c’è Novellino, l’osso duro di sempre. Lupus in fabula.
Raffaele Garinella – TifoGrifo.com