Perugia, fuori la concretezza
Scritto da Raffaele Garinella il 28/02/2017Il Perugia visto a Ferrara può essere paragonato ad una bellissima donna priva di fascino. E la bellezza, si sa, non è eterna. Proprio questo è il limite del Grifo targato Bucchi. Gli avversari, dopo aver messo in atto le dovute contromosse, ci fanno male alle prime occasioni. Le partite contro Cesena, Brescia e Spal, per citarne alcune, hanno detto proprio questo. È tempo di cambiare, di maturare, di diventare più cinici. Solo attraverso il cinismo, la giusta cattiveria, arriveranno i playoff. Non centrare l’obiettivo, sarebbe un fallimento, come dichiarato dal presidente, Massimiliano Santopadre. La gara contro il Frosinone, prima della classe, offre l’occasione per un pronto riscatto. Questa sera il Grifo dovrà dimostrare a tutti che non è solo una squadra “bella che non balla”. Per essere vincenti, non sempre si può essere belli. La dimostrazione arriva proprio dall’avversario di questa sera. Marino, allenatore del Frosinone, ha messo da parte l’amato 4-3-3 che fece le fortune del suo Catania e non solo, per dare spazio ad un 3-5-2 o 3-4-1-2. Un calcio meno “zemaniano” e più “stelloniano” che ha portato i leoni in cima alla classifica. Con questo non voglio dire che il Perugia deve rinunciare al conseguimento del risultato attraverso il bel gioco; dico solo che per centrare il risultato, forse sarebbe meglio, in alcune circostanze, rinunciare a così tanta bellezza per maggiore e forse più brutta, ma tanto gradita, concretezza. Ci sono squadre come Frosinone, Spal, Benevento, Bari e Verona superiori per organico al Perugia. Bisognerà guardarsi da Cittadella, Entella, Carpi, Spezia, Novara ed Avellino, squadre alla nostra portata. Contro queste compagini il Grifo si giocherà l’accesso ai playoff e sarebbe davvero un peccato non riuscire a far parte delle prime otto. Nessuna squadra ci ha messo sotto sul piano del gioco e questo aspetto non fa che aumentare i rimpianti per i punti non conquistati. Abbiamo tutto il tempo per correggere i difetti che ci accompagnano da inizio stagione. Bisogna però agire in fretta perché il tempo, seppur galantuomo, non aspetta nessuno e chi è causa del suo mal, non può far altro che piangere se stesso. Forza Grifo, sempre!
Raffaele Garinella – TifoGrifo.com