Perugia-Entella 0-0. Grifoni spenti e poco lucidi, i liguri escono imbattuti dal Curi.
Scritto da Redazione il 18/02/2017Dopo le emozioni del derby, le pile scariche contro l’Entella. Mettiamola così, dando rilievo all’atteggiamento mentale dei grifoni. Ma, in realtà, ci sono anche spiegazioni tecnico tattiche. Il Perugia non è riuscito a fare il suo gioco, in primis la spinta sugli esterni e le sovrapposizioni sulle fasce. L’Entella, squadra prototipo della serie b, organizzata e molto fisica, ha chiuso tutti gli spazi, ha sporcato ogni linea di passaggio e reso la vita difficile a chi del Perugia aveva via via il compito di proporre il gioco, in tutte le zone del campo. Fuori dalla formazione iniziale del Perugia Del Prete, protagonista delle ultime giornate, al suo posto un Fazzi, apparso in evidente difficoltà, ancora fuori dai meccanismi della squadra e dal gioco. Ancora Gnahoré in campo, dopo il ricorso ternano, con Brighi e Dezi e, in avanti, fiducia a Nicastro e Mustacchio sugli esterni, con Forte (oggi non pervenuto) al centro. Guberti si accomoda in panchina: la cosa si spiega con il periodo non eccelso del sardo, la cui fantasia e imprevedibilità, comunque, non lo rendono facilmente sostituibile. Primo tempo bloccato, col Perugia spento, sotto ritmo e prevedibile nella costruzione del gioco. Va a nozze l’Entella, che si era data il compito precipuo di imbrigliare i grifoni, per poi tentare le ripartenza fulminee con Diaw e, soprattutto, il temibile Caputo. Emozioni poche, per non dire nulla. Bandolo introvabile, Perugia lungo e incapace di giocate di prima, le sole che avrebbero potuto sorprendere la linea difensiva degli avversari. La lucidità non si è mai vista e lo 0-0 è stato la foto poi fedele del gioco in campo. La ripresa è stata appena appena un po’ più vivace, anche grazie agli innesti di Acampora e Guberti poco dopo il quarto d’ora. Da registrare che anche Di Carmine è rientrato in campo dopo la lunga assenza per infortunio e subito ha fatto vedere la sua dote migliore, la combattività su tutte le palle. Però, nel complesso, la partita non è decollata, sempre imbrigliata nelle maglie strette ordite dai liguri. Uniche emozioni, un colpo di testa di Nicastro deviato da Iacobucci, ed un’episodio con protagonista Volta nell’area dell’Entella: un suo contrasto con un avversario è stato segnalato come rigore dal guardialinee e, invece, punito come suo fallo dall’arbitro, il signor Illuzzi di Molfetta, cervellotico in molte delle sue decisioni. Alla fine, il Perugia deve accontentarsi del punto, rinviando ancora il salto di qualità definitivo. Il campionato è equilibrato (e lasciamo stare che lo sia verso il basso) e aspetta tutti. Però, permette anche a tutti quelli rimasti attardati di rientrare. Infatti, la classifica è da oggi ancora più corta. Facile prevedere che ci sarà da lottare fino in fondo. E allora, anche la sequela dei pareggi interni potrebbe servire a qualcosa. Però, vincerne almeno una ogni tre, sarebbe meglio.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
Foto di Fabio Arcangeli