Cesena-Perugia 2-1. Sconfitta beffarda, l’arbitro ci mette del suo, ma il Grifo non brilla.
Scritto da Daniele Orlandi il 13/02/2016
(ASI) La sconfitta arriva quasi al novantesimo, e non solo per questo è beffarda. Lo è anche perché il
Perugia gioca un tempo intero in inferiorità numerica per l’espulsione di Prcic nel finale della prima frazione. Ciò malgrado, va in vantaggio con un’incornata di Ardemagni che chiude un cross dalla destra di Del Prete. Poi, contiene le sfuriate romagnole con una certa baldanza, spreca con Spinazzola una situazione favorevole e prende gol su un’azione insistita dei padroni di casa. Intanto, Molina aveva rilevato Aguirre e questa mossa aveva certo contribuito ad appiattire il Perugia tutto dietro la linea della palla. Atteggiamento che non è cambiato più fino alla fine, cosicché il Cesena ha potuto continuare a provarci dando continuità alla manovra e nel calcio, quando si può attaccare ripetutamente, l’impresa diventa più probabile. Drago ha messo dentro un altro attaccante, Koné, e alla fine Ciano, dopo esser stato fermato una volta da un miracolo di Rosati, è riuscito a siglare il 2-1, addirittura chiudendo un’azione di ripartenza dei suoi. Una sconfitta immeritata, per quello che si era visto in campo. Molta solidità e pochi rischi corsi, ma poca brillantezza, fisica e di idee. Su uno dei campi più difficili della categoria, il Perugia ha tenuto testa al Cesena, anche quando è rimasto in dieci. Ma non ha ripetuto la prova lucida e scintillante dì Crotone. I biancorossi hanno ben contenuto, ma pochissime volte sono riusciti a proporsi. E questa è una storia non di oggi. Pesa, poi, ancora qualcosina nelle gambe dei grifoni la preparazione di inizio anno: i grifoni anche oggi spesso arrivavano secondi sulle palle, benché questo gap sia destinato ad essere colmato. Nel complesso, i singoli e il gruppo non hanno demeritato e sicuramente ha pesato sul risultato l’arbitro Candussio, che dopo venti minuti aveva già ammonito tre grifoni e non ha sempre usato lo stesso metro coi cesenati. Per esempio, poco dopo l’espulsione di Prcic, Perico, già ammonito, ha commesso un fallo da possibile giallo, ma è stato graziato dal direttore di gara. Però, gli errori dell’arbitro, forse intimorito dai tredicimila del Manuzzi, non devono nascondere i problemi. Se il Perugia ha perso quattro gare su sei in questo scorcio di campionato, qualche motivo c’è. Le voci su un possibile avvicendamento di Bisoli si rincorrono da tempo. I maligni sottolineano il fatto che oggi in tribuna a Cesena c’era Novellino: presenza non proprio neutra. Ma cambiare ora servirebbe? La società, nell’immediato dopo gara, sembrava orientata a confermare la fiducia al tecnico. A Bisoli bisogna forse dare qualche altra possibilità di completare il rodaggio dei nuovi. Qualche altra, non tante di più. Perché, dopo il mercato, la svolta attesa non può più tardare troppo e di tempo per le giustificazioni, anche se fondate, non ne è rimasto molto.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia