Un (raro) optional chiamato buonsenso
Scritto da Redazione il 17/01/2016La manovalanza che governa il mondo del calcio, ostaggio non solo della sua scarsa autorevolezza anche dei soldi e delle tv, non finisce mai di stupire.
Cominciamo delle lunghe vacanze imposte ai campionati.
L’ex (del Perugia) Maurizio Sarri, attuale tecnico del Napoli, si è lamentato per il lungo periodo di riposo dei calciatori. “Se si sta fermi anche sette giorni – ha detto il mister – si farà fatica ad essere al meglio alla ripresa del campionato”. Molti hanno condiviso la sua tesi. A proposito di Sarri, avete notato che capolavoro ha saputo fare? Ha trovato due fuoriclasse, Higuain e Insigne, ed invece di osteggiarli, com’ è abituato a fare qualcuno quando ha tra le mani qualche campioncino, ha costruito intorno a loro un gioco che lo ha portato a dare spettacolo ed a puntare deciso allo scudetto. Tornando alla sosta di fine anno quella della B è durata addirittura venti giorni. A parte il rilievo di Sarri, che senso ha se poi si dovrà giocare tre volte la settimana?
C’è poi – cosa che mi pare ancora più cervellotica – è l’eccessiva durata del calciomercato. Io sarei addirittura per abolirlo del tutto. Le squadre vanno costruite in estate e creare le inevitabili turbolenze a metà campionato giova a pochi e danneggia molti. L’idea ancora più assurda è quella di fare il calciomercato mentre è in corso il campionato. Venti giorni basterebbero: dal 28 dicembre al 15 gennaio. Considerando che le operazioni, di fatto, avvengono tutto l’anno mi pare che potrebbero bastare. Chiusura definitiva del mercato alla vigilia della ripresa del campionato. Perché non è concepibile che un calciatore un giorno giochi con una squadra sapendo che è già pronto il contratto per passare il giorno successivo alla squadra avversaria che sta affrontando sul campo. Pur dando per scontato la professionalità del giocatore, è fatale che in qualche modo, anche psicologicamente, sia pesantemente condizionato da questa bizzarra e assurda situazione. E sempre a proposito del buonsenso, vi sembra ragionevole che l’orario della partita Perugia-Vincenza, del 27 dicembre scorso, sia stata spostata alle 17,30, quando era da almeno un mese che, dopo le 16, l’Umbria, e Perugia in particolare, era avvolta dalla nebbia? Lo so: alla tv serviva un posticipo per quella giornata di campionato. Va bene. C’erano, in programma, Cagliari – Pro Vercelli e Trapani – Bari. A Cagliari e a Trapani, come tutti sanno, è difficile che ci sia la nebbia, e invece no: posticipo a Perugia e conseguente rinvio per nebbia. E’ così: non si deve mai correre il rischio di azzeccarne una. Il risultato è che il rinvio (si giocherà, come è noto, martedì prossimo, 19 gennaio, alle 20,30) non solo sarà tra il gelo, ma con l’avversaria del Perugia, appunto il Vicenza, che nel frattempo ha cambiato alcuni giocatori e ha trovato nuovo entusiasmo con la vittoria di sabato contro il Modena. Esattamente l’opposto del Perugia che a Como ha mostrato di aver perso lo smalto che aveva caratterizzato la parte finale del girone d’andata. E che dovrà rinunciare ad alcuni giocatori importanti per squalifica. Insomma, il solito straordinario impegno per rovinare tutto. Intollerabile.
Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia
Foto: Fabio Arcangeli