Perugia-Lanciano, confermato il 4-2-3-1 con Comotto al posto di Alhassan e con il ballottaggio fra Spinazzola e Zapata
Scritto da Redazione il 07/11/2015Le parole di Pierpaolo Bisoli in conferenza stampa hanno fornito più di un’indicazione. Domani contro il Lanciano non ci saranno Alhassan, Rizzo, Filipe e Parigini, anche se su questi ultimi due non è che ci fossero particolari dubbi. Alla luce di tutto questo si può evincere, dato che la rifinitura è stata blindatissima, la formazione che domani scenderà in campo alle ore 17:30 nel posticipo di una giornata che potrebbe rivelarsi importantissima per le sorti del Grifo, almeno in questo scorcio iniziale di stagione. Sarà sicuramente 4-2-3-1, con Rosati in porta, Del Prete, Volta, Belmonte e Comotto, che a questo punto agirà in posizione di terzino sinistro, in difesa. I mediano a protezione di essa saranno Della Rocca e per la terza volta consecutiva Zebli, visto che il tecnico non vuole rischiare Rizzo, sebbene sia vicino al completo recupero. Sulla trequarti sicuro l’impiego di Lanzafame, che ricoprirebbe la posizione centrale, decisamente a lui più congeniale, mentre sugli esterni a destra ci sarà Fabinho e a sinistra Spinazzola, che dovrebbe averla spuntata su Zapata. Al massimo la loro posizione potrebbe essere invertita, per poter permettere loro di mettere al centro, con il piede preferito, cross invitanti per la testa di Ardemagni. Tutto quindi come nelle previsioni; Bisoli è intenzionato ad affidarsi ad un modulo dalle spiccate caratteristiche offensive per cercare di aggredire un avversario che presumibilmente verrà a Perugia a chiudersi, ma questo è un dettaglio che ovviamente questa volta non deve fornire alcun alibi. Visti anche i risultati maturati questo pomeriggio (in testa, Cagliari a parte, hanno rallentato mentre in coda si sono registrate reazioni di orgoglio, Ternana su tutte) l’imperativo categorico è conquistare la vittoria sia per dare continuità alla mini striscia positiva di questi ultimi 10 -15 giorni che per allontanare ogni genere di paura.
Enrico Fanelli