Basket Serie C Umbria – Sicoma Valdiceppo: alle triple ci pensa Jack
Scritto da Redazione il 08/08/2015E’ il destino tipico di ogni tiratore: si ricordano tutti solo delle triple, pronti ad esaltarsi quando ne segni una, magari forzando, ma subito a criticarti se invece non la metti. Ne sa qualcosa Jacopo Anastasi, ormai per tutti ‘Jack’, guardia classe 1992, anni passati a imbucarla dalla lunga in quel di Ponte S. Giovanni, dove è nato il suo amore viscerale per la pallacanestro. E dove si è formato, non solo come “shooting guard” ma come atleta e come uomo. Mai un atteggiamento sbagliato, puntuale e preciso come un orlogio svizzero, poche parole e tanti fatti. Dietro quella barba, che nasconde una timidezza che immediatamente evapora sul parquet, si nascondono valori forti, quelli di uno che il suo spazio se l’è sempre conquistato senza arroganza, lavorando sodo ogni giorno. Già, perché per prenderlo, quel famoso tiro da tre, ci sono un sacco di cose che devi imparare a fare, oltre a tirare ovviamente. La prima è quella di farti trovare sempre al posto giusto al momento giusto. Una capacità per niente scontata, che solo quelli veramente bravi riescono a far sembrare banale. E a memoria, le volte che Jack non abbia rispettato una spaziatura o o sbagliato il timing di un’uscita si contano sulle dita di una mano. Se lo incontri è sempre tirato a lucido come se il campionato cominciasse domani: “Non vedo l’ora di ricominciare gli allenamenti” ci ha detto, come se avesse mai smesso. “Saremo una squadra molto diversa, e avremo un nuovo coach, Paolo Pierotti. Di lui mi piace il fatto che vuole cercare di farti migliorare ogni volta, anche solo in un piccollo particolare, l’ho notato in queste prime occasioni estive che abbiamo usato per conoscerci megio. Ho sensazioni molto positive”. “Vengo da una stagione nella quale abbiamo avuto alti e bassi” continua Jacopo “ma per me è stata comunque molto importante perché ho avuto la possibilità di giocare da protagonista in C1”. Da sempre uno di quelli che non ti puoi dimenticare neppure per un attimo, se non vuoi essere infilato dal suo jump shoot da manuale, negli anni Jack ha ampliato il suo bagaglio, ha imparato ad uscire dai blocchi, a mettere la palla a terra e ad attaccare il ferro, finendo per collezionare bottini importanti senza aver bisogno di forzare e senza dover avere per forza sempre la palla in mano. Anzi “Se giochi di squadra, se ti passi la palla, ci sono opportunità per tutti, finisce che sembri anche più bravo perché la difesa si sbilancia e arriva in ritardo” il suo commento “se riusciremo a giocare così, di squadra insomma, ci toglieremo parecchie soddisfazioni”. Parole poche, ma progetti molto chiari. Come sempre.