Approfondimento tecnico a cura di Michele Antognoni
Scritto da Redazione il 01/03/2015Appassioniamoci. Ecco, magari in quel pub di un centro che finalmente torna a popolarsi hanno un filino esagerato, dopo la partita. ‘Si va, si va, si va in serie A’ di Giancarlo Guardabassi del 1975 sparata a tutto volume è roba seria. Che rievoca tanta, troppa roba, almeno per adesso: la prima serie A. Appassioniamoci comunque per questo Grifo. Che vince, ma non sa vincere senza impedire ai fumatori di finire il pacchetto appena iniziato al mattino. Appassioniamoci, perchè la partita contro lo Spezia ha raccontato belle storie.
1) Koprivec. Senza il coraggio di Camplone (lui e basta!) questo ragazzo straordinario, protagonista della risalita dall’inferno sarebbe rimasto nell’album dei bei ricordi, ad intristire in panchina arrovellanosi in domande del tipo ‘dov’è che ho sbagliato?’ con l’ansia da prestazione che ti porta a fare i cappelloni stile Frosinone all’andata e convincere chi lo aveva relegato ai margini a dire ‘avevo ragione, visto? È inadeguato alla categoria’. A questo grande intenditore di calcio, caro Jan, dedica insieme al filmato del miracolo compiuto sullo 0-0 su Nene’ uno dei più grandi successi di Marco Masini. Si chiama ‘Vaffanculo!’
2) Giacomazzi. Qui siamo alle prese con altro giocatore, altroche’! Con Hegazy al fianco sembra cresciuto…di venti centrimetri. Chapeau, signore e signori per questo ragazzino di 37 anni passato dalle stalle di prestazioni condite da errori di posizione con avversari che dalle sue parti entravano che era una bellezza, alle stelle di prestazioni che non è blasfemo paragonarle a quelle di Baresi. Chiusure puntuali, richiami e ricami ai compagni ( come quello del primo gol) e un finale esaltante consumato tra puntatoni stile le raccomandazioni di quell’autentico genio incompreso di Mimmi Mazzetti (‘se si vince, voglio che il libero punti il monte più alto all’orizzonte e spazzi oltre la sua vetta’) e uscite palla al piede e scatto in avanti di 30 metri. Straordinario.
3) Verre. Il Vangelo – mica il Corriere dei Piccoli- dice che la pietra scartata dal costruttore è divenuta testata d’angolo. Valerio, nemmeno 21 anni, dopo un inizio di stagione sfavillante era stato messo ai margini. Scartato. Grazie anche qui al coraggio di Camplone che su di lui ha fatto una puntata da all-in, nella Gara della sua vita contro il Modena ( con Atzori ancora dentro all’autogrill a mangiare La Rustichella ed il Fattoria e ad ammirare l’art neuveau sulle pareti dei bagni, nell’attesa dell’udienza papale) facendo diventare Verre la propria testa d’angolo. E Verre lo ha ripagato sfoderando in tre partite due prestazioni casalinghe stratosferiche condite da due gol e da almeno un altro mancato di un soffio. La magia contro lo Spezia ci ha ricordato tanto i numeri che tentava ( e spesso gli riuscivano, soprattutto in allenamento) Dante Bertoneri. Chi era costui, si domanderanno i più giovani o i meno appassionati? Appassionatevi e documentatevi. E capirete. Anche che fine può fare il talento se non si accompagna.
4) Ardemagni. Che potesse dare un filino da torcere a chi gli aveva preferito anche il massaggiatore ci avevamo scommesso. Che avesse segnato ci avremmo scommesso: guai a maltrattare i bomber di razza. Visto Sansovini come ha asfaltato l’Entella che lo ha scaricato preferendogli Sforzini? Che dopo aver segnato avesse sfoggiato la tartaruga stile SuperMario ( che invidia!) era nei nostri sogni. Non era e non può esserci nei nostri e nei suoi sogni l’erroraccio fatto sulla magia di Rizzo sullo 0-0 e piu in generale un accontentarsi- si fa per dire- di piccole gioie quotidiane che non è nelle sue corde. Questo è uno che con questo Fabinho al fianco può e deve fare sfracelli.
Il Grifo la partita l’ha vinta anzitutto in difesa dove col ritorno a 3 gli avversari (anche se si chiamano Nene’, Granoche, Caracciolo, Sestu, Corvia, Giannetti) possono sperare di segnare solo su palla inattiva o autogol. La randellata su Giannetti al minuto 92 costata il rosso ad Hegazy, vale tre punti: ha ragione Camplone. Segno evidente che per emergere e far decollare la propria squadra non è necessario in certi frangenti essere il Nesta delle Piramidi, ma molto più semplicemente il fabbro di Pescaglia.
L’ha vinta poi a centrocampo, dove Fossati, Verre e Rizzo hanno prenotato un posto in prima fila a Chi l’ha visto? a Gagliardini, De Las Cuevas ( ma non correva in bicicletta?) e Canadija (?).
Cosi come i nostri esterni Crescenzi e Faraoni, pur senza strafare e alle prese chi con qualche fastidio, chi con paurosi debiti di ossigeno hanno comunque surclassato i dirimpettai Migliore (di nome, non di fatto) e Milos.
E vinta poi in attacco, dove Fabinho e Ardemagni hanno corso anche troppo concludendo e raccogliendo meno di quanto sia nel loro potenziale, ma facendo sempre girare la testa ai tre lungagnoni dello Spezia (Bianchetti, poi espulso, Piccolo e Datkovic).
Unica grossa pecca in un sabato da incorniciare per tre punti di platino stra-meritatamente incamerati, il pauroso calo fisico denotato dopo la mezz’ora della ripresa. E dire che la prima mezzora di gioco non è che il Grifo l’abbia giocata con un piglio bersaglieresco.
Non c’è nemmeno il tempo di gioire che ecco il Frosinone. Al Matusa farà molto, molto caldo. È superfluo dire altro. Sappiamo tutti pressoché tutto di Stellone (a noi Perugini simpatico come un gatto aggrappato a quello che i maschietti hanno di più caro) e della sua squadra che sta facendo un campionato straordinario e che ha sbancato niente meno che il Cibali sehza che nessuno potesse dire ‘Clamoroso!’. Sarà partita per i Comotto, per quelli con le Palle altroche’! Sarà una battaglia feroce su ogni palla e a spuntarla NON sarà chi giocherà meglio al calcio. La spunterà chi avrà piu voglia e piu forza per vincerla. Appassioniamoci. Sarà un martedì da leoni. Speriamo lo sia da Faraoni. Facciamolo rimandare ancora martedi sera a tutto volume Giancarlo Guardabassi dal pub di via Oberdan. Senza mai dimenticarci pero’, dopo la bruscia passata, quello che i vecchi perugini, i nostri nonni, ci insegnavano a suon di ‘scorzoni’: ‘ arcordete cocchino che per fa’ i guadrini prima è da fa le lire!’
Michele Antognoni – TifoGrifo.com