Perugia, la vittoria che ci voleva, come ci voleva.
Scritto da Daniele Orlandi il 14/02/2015
La vittoria che ci voleva, ottenuta nel modo che ci voleva. Con umiltà, sacrificio, spirito di gruppo e cercando le cose semplici. Tutti per uno, uno per tutti. Con un pensiero particolare a Camplone, che ha saputo tenere la rotta del vascello nonostante molti venti contrari e trasversali fossero spirati in settimana ad attentarne il galleggiamento. Camplone ha vinto anche scegliendo una formazione con molti giovani, “senza guardare in faccia nessuno”, come aveva preannunciato. Ritorno al 3/5/2 con in mediana Fossati e Fazzi, Rizzo, Verre e Crescenzi. Davanti spazio a Fabinho e Ardemagni(buona la sua prova per voglia di lottare) con Lanzafame in panca, pronto a entrare nella ripresa. E che proprio due ragazzi, Verre e Fazzi, abbiamo griffato la partita può essere un segnale che la stagione ha di nuovo svoltato. Ma in generale tutti i grifoni sono sceso in campo dimostrando di aver capito che in serie B per prevalere è imprescindibile lo sfoggio dei muscoli, la voglia di lottare, il duello fisico portato sino al limite del fallo, e anche oltre, quando serve per fermare trame pericolose degli avversari. Contro un Modena prodotto tipico della filosofia calcistica di Novellino, i grifoni nel primo tempo hanno stentato. I modenesi intasavano gli spazi, aggredivano i portatori di palla biancorossi e tentavano l’infilata per Granoche. Il centrocampo perugino sbagliava spesso la misura degli appoggi, e lo stesso faceva Fabinho, comunque molto presente nel vivo del gioco. Però il Grifo non rischiava nulla dietro, dove Hegazy ha dato l’apporto di cattiveria e di concretezza atteso, mentre Goldaniga e Giacomazzi sono rimasti sempre concentrati. Il gol, in una partita bloccata, poteva arrivare solo da un episodio. È stato così al 43′ quando Fabinho ha trovato il corridoio giusto a sinistra e, entrato in area, ha pescato al centro Verre che ha infilato. Su questo gol il Perugia ha costruito una ripresa attenta, tenace e nella quale ha avuto diverse situazioni di ripartenza mai tradotte in occasioni, prima del raddoppio di Fazzi, bravo a seguire sul secondo palo un’azione sviluppatasi a sinistra. Un atteggiamento da ricordare e ripetere da qui alla fine del campionato. Il Modena è stato battuto sulle sue specialità, il gioco di rimessa e l’aggressività. Anche Novellino lo ha ammesso nel dopo gara, e se lo dice lui…
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
Foto: Fabio Arcangeli
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